2.6.09

Napolitano ha reso omaggio al milite ignoto all'altare della patria.

2 giugno, versione ridotta per l'Abruzzo.Berlusconi arriva in ritardo e si scusa

La sfilata d'onore inizia con la sedia vuota, il premier si presenta dopo 15 minuti. A una signora: «Non mollo»

ROMA - La parata militare per la festa del 2 giugno, ai Fori Imperiali a Roma, è iniziata con la sedia di Berlusconi vuota. Il premier è poi arrivato con quindici minuti di ritardo e ha raggiunto il presidente Napolitano e i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, sul palco d'onore. Ha salutato il capo dello Stato e ha alzato le mani verso l'alto per scusarsi del ritardo. Lo staff spiega che il premier si è trattenuto a Palazzo Grazioli per delle telefonate internazionali. Nella prima fila d'onore c'erano anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. Dietro, in piedi, un corazziere in alta uniforme con un tricolore.

EDIZIONE RIDOTTA - Napolitano ha raggiunto via dei Fori Imperiali sulla Flaminia d'epoca presidenziale, scortato dai corazzieri a cavallo: a quel punto la banda dell'Arma dei carabinieri ha dato il via alla «Rivista militare» per la festa della Repubblica. Una parata più sobria del solito, ridotta nei tempi (80 minuti invece dei tradizionali 90), nel numero di partecipanti (circa 6.400 contro i 7.200 della scorsa edizione) e negli allestimenti lungo il percorso. Con i risparmi ottenuti, il ministero della Difesa ha potuto devolvere un milione di euro a favore delle zone terremotate dell'Abruzzo. La sfilata lungo via dei Fori Imperiali - il cui tema era «La Repubblica e le sue forze armate» - è stata articolata in sette settori e prevede la partecipazione di 264 bandiere e medaglieri, 5 .890 militari, 500 civili, 209 tra cani e cavalli, 284 mezzi e 9 velivoli, le Frecce Tricolori.

I SETTE SETTORI - Il primo settore era dedicato alle missioni internazionali per «sottolineare l'impegno delle Forze armate in tante regioni del mondo per garantire pace, stabilità e sicurezza e le condizioni fondamentali per il progresso comune». Presenti anche reparti dei Paesi che più spesso collaborano con i militari italiani nelle missioni all'estero, come la Spagna, gli Usa, la Germania e la Francia. Alla parata hanno partecipato inoltre i Gruppi bandiera di 21 nazioni amiche e alleate. I settori dal secondo al quinto erano dedicati alle Forze armate italiane: esercito, marina, aeronautica e Arma dei carabinieri. Il sesto settore ai Corpi militari e ausiliari dello Stato (Guardia di finanza, corpo militare della Croce Rossa e Cri, sovrano militare ordine di Malta). Il settimo è riservato ai Corpi armati e non armati dello Stato (polizia di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale e vigili del fuoco) e ai reparti a cavallo. In omaggio alle popolazioni colpite dal sisma e ai loro soccorritori un apposito spazio è stato dedicato alle rappresentanze della Protezione civile con i gonfaloni della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell'Aquila. La manifestazione si è conclusa con il lancio di un team di quattro paracadutisti militari e il sorvolo della Pattuglia acrobatica nazionale.

MILITE IGNOTO - In mattinata c'è stata la deposizione di una corona al Milite Ignoto da parte del presidente Napolitano. Alla cerimonia all'Altare della Patria, in piazza Venezia, erano presenti anche Schifani, Fini, Amirante, Berlusconi e La Russa. La celebrazione si è conclusa con il passaggio delle Frecce tricolori. Prima di rientrare a Palazzo Grazioli il presidente del Consiglio si è fermato a salutare chi ha assistito alla cerimonia, stringendo mani e scambiando qualche battuta. A una signora che lo invitava a resistere, il Cavaliere ha risposto: «Non ci penso proprio a mollare. Sono solo agli inizi». A piazza Venezia c'erano migliaia di persone: famiglie romane, turisti ma soprattutto molti anziani e bambini.

NAPOLITANO - Nel tradizionale messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Vincenzo Camporini, Napolitano sottolinea che i valori della Costituzione sono necessari per la coesione del Paese: «Sono trascorsi 63 anni da quel 2 giugno 1946. Ma quei valori divenuti principi della Costituzione repubblicana, sono oggi ancora e più che mai condizione e guida per la costruzione di un'Italia coesa, prospera, solidale; per un'Italia che sia sempre più elemento propulsivo di un'Europa finalmente unita, ancora una volta protagonista dello sviluppo economico e del progresso sociale, civile e culturale della comunità internazionale» scrive il capo dello Stato. Un passaggio è dedicato alle Forze Armate come strumento di pace: «Nel grande scenario di un mondo sempre più interconnesso, nel quale i Paesi democratici sono ormai affratellati da comuni principi e obiettivi di sviluppo, le Forze Armate non sono più concepite al servizio di pretese nazionalistiche e disegni di aggressione, ma come strumento di cooperazione per la costruzione e il mantenimento della pace e della sicurezza collettiva».

LA RUSSA - Il ministro della Difesa La Russa ha sottolineato che le Forze Armate «rappresentano una risorsa insostituibile per la nazione, in ogni circostanza, come è stato ancora dimostrato in tante evenienze recenti e in particolare con l'intervento in favore della popolazione dell'Abruzzo, colpita dal disastroso sisma e nell'azione di presidio e pattugliamento del territorio a favore della sicurezza in molte città d'Italia».