6.10.09

da Corriere.it

«Se non si fa nulla, accadranno nuovi casi come quello del Messinese». Martedì la nomina di tre periti

Guido Bertolaso (Ap)
Guido Bertolaso (Ap)
MESSINA - Forte ridimensionamento del numero dei dispersi per l'alluvione e le frane nel Messinese. Mentre da giorni si parla di 35-40 dispersi, come riferito anche dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella sua visita domenicale sui luoghi del dramma, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha aggiornato le cifre: una ulteriore salma è stata estratta dal fango e al momento le vittime sono 25. Il capo del dipartimento di Protezione civile, riferendo al Senato sull’alluvione che ha colpito il messinese ha anche aggiunto che delle 25 vittime 21 sono state identificate, quattro ancora no. «In totale i dispersi sono 10: di queste persone abbiamo nome e cognome e sappiamo dove dovrebbero trovarsi. E’ dunque realistico - ha concluso - un bilancio definitivo di 35 vittime».

IRREGOLARI - Fonti delle forze dell'ordine della città dello stretto e gli stessi residenti spiegano - rivela l'Agi - che al numero dei dispersi "ufficiali" dovrà però essere aggiunto il numero di quelli di nazionalità non italiana - una decina secondo le stesse fonti - e che vivevano, a Messina, nei villaggi di Giampilieri, Molino ed Altolia in case prese in affitto: tra loro potrebbero esserci anche immigrati irregolari che, naturalmente, nessuno reclama.

RIDUZIONE - «Da quello che abbiamo potuto verificare anche attraverso i familiari, abbiamo la ragionevole certezza che nove dispersi sarebbero sotto al fango e alle macerie», ha affermato Bertolaso. «Penso dunque che quel numero di 35-40 si ridurra». Il capo della Protezione Civile ha sottolineato che si sta cercando non solo nelle case, ma anche nei torrenti e in mare e ha ribadito che «se non si fa nulla» per risolvere i rischi del territorio «è scontato che accadrà di nuovo quello che è successo. Sono situazioni che si possono ripetere se non si fanno attività di pulizia, messa in sicurezza e anche una vera prevenzione».

RICERCHE - Non è ancora stato trovato il cadavere del bimbo a Giampilieri, come aveva detto l'assessore messinese Fortunato Romano. È stato specificato che i cani utilizzati per cercare le persone hanno segnalato un punto preciso nel luogo che era stato indicato dai familiari del bimbo come quello in cui era possibile si trovasse lo scomparso al momento della tragedia, giovedì scorso. Sono quindi cominciate le operazioni di scavo nel tentativo di trovare il corpo.

IL SINDACO - Intanto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, durante un'intervista a R101 si chiede perché «non è stato proclamato il lutto nazionale per i funerali delle vittime dell’alluvione. Noi siciliani, noi di Messina, siamo forse figli di un Dio minore?». «Qualcuno parla di abusi edilizi, ma in questa tragedia - ha aggiunto il sindaco - l'abusivismo edilizio non c’entra nulla. C’è un tentativo maldestro di voler a tutti i costi incolpare qualcuno. Se ci sono delle responsabilità verranno accertate dalla magistratura, ma andare a dire che è colpa dell’abusivismo edilizio equivale a dire: è colpa vostra, vedetevela voi».

INDAGINE - Sarà formalizzata martedì la nomina di tre periti della procura di Messina che dovranno stabilire le cause che hanno concorso al disastro. Gli esperti, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, sono tre docenti delle università di Catania, Palermo e della Sapienza di Roma. La nomina dei periti è un ulteriore passo dell'indagine, dopo che i carabinieri hanno iniziato ad acquisire documenti, ma al momento, sempre secondo quanto si apprende, non ci sono indagati.