20.10.09

di Mina Cappussi –
UN TAVOLO TECNICO SUL PROBLEMA RIFIUTI. SI E’ PARLATO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA, CHE A BOJANO NON SI FA, SEBBENE I CITTADINI DIFFERENZINO DA ANNI, DEL TEATRO STABILE, DEL PROBLEMA PARCHEGGI, DELLO SPOT DI CALZEDONIA E DEL REGOLAMENTO CHE FA RISPETTATO PER EVITARE L’OSTRUZIONISMO.

Ha fatto registrare qualche momento di tensione l’Assemblea generale della Consulta Comunale della città di Bojano, che si è tenuta l’altra sera nella consueta sede consiliare a Palazzo Colagrosso. Momenti di tensione innescati dall’intervento di alcune maestre, tesi a spodestare il consesso e gestiti egregiamente dal Direttivo.
Ma andiamo per ordine.
La seduta si è aperta, in seconda convocazione, alle 18.30, con il Presidente che ha riassunto l’ordine del giorno, annunciando anche la creazione su face book, grazie alla segretaria dell’organismo, la dottoressa Palmina Cappussi, di un gruppo afferente alla Consulta Comunale e aperto al contributo di tutti i cittadini. Il gruppo è raggiungibile all’indirizzo http://www.facebook.com/groups.php?id=1587691286&gv=12#/group.php?gid=278755210166 e contiene un forumaperto alle idee, alle proposte, alle critiche, per dare voce alla gente comune.
L’ing. Scapillati ha illustrato le possibilità di adesione al bando per la presentazione di programmi di investimento finalizzati all’uso razionale ed efficiente dell’energia, ma si è scoperto che ‘è poco tempo e che gli adempimenti sono troppi per i pochi giorni che mancano alla scadenza del bando.
Fernando Fatica ha relazionato sulla proposta di creazione di un Teatro stabile con il coinvolgimento di tutte le Compagnie teatrali che attualmente operano in città.
“Si tratta – ha detto – di dare vita ad un vero e proprio cantiere teatrale, con annessa scuola di recitazione, regia, arti sceniche, dizione, con corsi seminariali tenuti, di volta in volta, da attori, registi, scenografi. Un teatro senza età e senza confini, che comprenda anche canto, musica, cinema, che si faccia promotore di manifestazioni culturali, musicali, ricreative, che istituisca corsi di aggiornamento. Stiamo completando lo statuto, è prevista una tassa d’iscrizione simbolica. Ricordo che per le attività di un Teatro stabile sono previste provvidenze specifiche dello Stato alle Regioni, visto che qui ci autotassiamo per poter portare sulle scene almeno una commedia all’anno”.
L’idea ha incuriosito i presenti, che hanno fatto domande e chiesto chiarimenti, mentre la Segretaria Cappussi si è complimentata con Fernando Fatica per essere riuscito a concretizzare un’idea che in città si accarezzava da anni.
L’auspicio – ha detto – è quello di avere, non solo un teatro stabile inteso come attività teatrali, ma anche una struttura stabile che ospiti e valorizzi la creatività di tanti nostri giovani”.
E la vicepresidente, la professoressa Maria Grazia Tagliaferri, ha ricordato che è in itinere la costruzione della nuova ala delle Scuole Superiori, della palestra e dell’Auditorium (i lavori inizieranno a gennaio) e che quindi si potrà contare su uno spazio appositamente adibito a questo genere di attività culturali.
Il secondo punto all’ordine del giorno, la questione dei rifiuti e della raccolta differenziata, ha visto l’intervento dell’Associazione Falco, che come al solito si è presentata con una rappresentanza numerosa.
“All’Amministrazione Comunale – ha sortito l’avvocato Alfonso Mainelli, esperto in tematiche ambientali – avevamo evidenziato gli obblighi normativi in materia di raccolta differenziatasono previste specifiche sanzioni, calcolate sul volume complessivo dei rifiuti conferiti in discarica”. dei rifiuti. Se il Comune non rispetta gli obblighi previsti dalla legge relativamente alla percentuale di rifiuti da differenziare,
“Il Comune – ha precisato il Presidente Risi – ha risposto che, secondo il contratto con la Coem, o si attua la differenziata, o non si attua, il costo per i cittadini resta invariato”
“Per ogni chilogrammo che si porta in discarica – ha ribadito l’avvocato Mainelli – paghiamo come cittadini, oltre al costo dello smaltimento, costi aggiuntivi come sanzione. A ciò si aggiunga che non possiamo accedere agli sconti previsti, circa il 16% e ci sono preclusi i finanziamenti destinati ai Comuni che procedono alla differenziata, e che sono cospicui. Esiste un contratto con la Coem, ma i cittadini pagano per un servizio che non ottengono. Questo è ancora un altro costo a carico della collettività. Per non parlare del costo ambientale. Per produrre una tonnellata di carta occorrono 15 alberi, 440.000 litri di acqua, energia elettrica. Per produrre una tonnellata di carta riciclata non si distrugge neppure un albero, occorrono 1.800 litri di acqua e la quantità di energia elettrica è quasi inesistente”.
Nicola Malatesta ha ricordato il Convegno che la Falco tenne alla Casa di Riposo, portando l’esempio di Comuni virtuosi, quali San Martino in Pensilis e San Giacomo degli Schiavoni, che hanno ridosso il carico finanziario sul cittadino, e assunto addirittura del personale, grazie alla raccolta differenziata, mentre
Don Alessandro Iannetta ha proposto la propria esperienza in Canada, dove la differenziata viene attuata davanti alle porte delle abitazioni, con eliminazione dei cassonetti e l’avvocato Mainelli ha relazionato sul comune di Grottaglie, in provincia di Taranto, dove è stata adottata una tessera magnetica che si ricarica con il conferimento di rifiuti riciclabili e i ragazzini fanno a gara a consegnare più materiale possibile per pagarsi magari le vacanze o i giochi per il pc.
A Sepino, a Cercepiccola e a San Giuliano – ha aggiunto – non si vede più un contenitore, e la gente è contenta”.
Margherita Lucarelli ha chiesto un occhio di riguardo per i disabili e gli anziani.
La dottoressa Cappussi ha chiesto di mettere a verbale un quesito per il SindacoLa raccolta porta a porta – ha replicato con forza – prevede la graduale eliminazione degli antiestetici cassonetti, brutti da vedere, scomodi e puzzolenti. A Bojano si è cominciato dalla fine. Hanno eliminato i cassonetti ma la raccolta porta a porta non si è mai avviata. Per quale motivo? Forse per semplificare il lavoro della Coem? Chiediamo di sapere per quale motivo si è proceduto ad una razionalizzazione della dislocazione dei contenitori, e con quali criteri, visto che ci sono interi quartieri senza cassonetto e le persone, gli anziani, le persone sole e malate, sono costrette a raggiungere i pochi cassonetti rimasti, scomparsi sotto cumuli di rifiuti. Perché è vero che i contenitori sono diminuiti, ma i rifiuti sono rimasti sempre quelli e, se prima finivano nel cassonetto, adesso proliferano tutt’intorno, offrendo uno spettacolo indecoroso della città”. relativamente alla eliminazione dei cassonetti. “
I ragazzi, in rappresentanza delle Scuole Superiori, hanno portato una propria proposta alla soluzione della problematica relativa alla mancanza di parcheggi davanti all’Isiss.
Jenny Romano ha relazionato sull’argomento, ipotizzando la creazione di un senso unico e una regolamentazione del traffico.
Ma aveva appena cominciato ad introdurre la tematica, quando dal pubblico si è innescato l’intervento di una maestra che, prendendo spunto dal centro sociale Don Stefano Gorzegno che ospita le Superiori, ha inveito gratuitamente contro la Consulta e contro il suo Presidente, pretendendo il rilascio di documenti che possono essere tranquillamente richiesti alla Casa Comunale. Ha cercato, il Presidente, di far comprendere che la Consulta non è il Comune, e che quella richiesta violenta è connessa a delle rivendicazioni sindacali che riguardano solo i lavoratori e al Dirigente scolastica e che quindi la Consulta intende restarne fuori. Insomma, giù a battibeccare per un’ora mentre la rappresentanza giovanile chiedeva di poter dibattere l’argomento e mettere ai voti la proposta.
Alla fine la Segretaria ha chiesto di attenersi al Regolamento per il funzionamento della Consulta, che prevede la parola al pubblico solo su richiesta e concessione da parte del Segretario. “Mi scuso a nome di quelle signore del pubblico – ha detto a Jenny Romano e agli altri ragazzi – stasera il mondo degli adulti non ha dato certo una bella immagine di sé. Si doveva affrontare un argomento per il quale avevate a lungo atteso in silenzio, e quel momento magico vi è stato rubato da chi era venuto col preciso intento di rompere degli equilibri”.
In chiusura Goffredo Del Pinto ha elencato una serie di proposte di discussione, cominciando dalla mappa della radioattività, fino alla mancanza dei bagni pubblici.
Manca un Caffè Letterario – ha detto – Ci chiamiamo città, ma abbiamo la mentalità di un villaggio sperduto”. E ha tirato in ballo lo spot televisivo di una nota firma di calze, lamentando che ci sarebbe stata una ridicolizzazione dell’Inno d’Italia e una inutile dimostrazione femminista.
“E’ uno spot bellissimo – ha sentenziato la dottoressa Cappussi – ché, anzi, rende gradevole più vicino ai giorni l’Inno d’Italia. Uno spot sensibile e delicato che rende alle donne lo spazio che spesso viene loro negato”.
La seduta si è sciolta con l’introduzione dei punti all’ordine del giorno della prossima Assemblea. Il problema della totale assenza di manifestazioni e attività in favore dei bojanesi nel mondo, secondo il suggerimento della segretaria, e la persistenza del Regio Decreto che obbliga i cittadini a provvedere autonomamente alla pulizia del tratto di marciapiedi davanti alla propria abitazione.
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