29.10.09

RECORD DI BADANTI ROMENE. PRESENTATO IL DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE DI CARITAS MIGRANTES

NEL 2008 IL NUMERO DI IMMIGRATI NELLA NOSTRA REGIONE È CRESCIUTO RISPETTO ALLA MEDIA ITALIANA. SONO SOPRATTUTTO LE BADANTI ROMENE AD ACCRESCERE LA POPOLAZIONE STRANIERA IN MOLISE MENTRE I BRACCIANTI AGRICOLI, SPECIE AFRICANI, FANNO PARTE DI UNA CATEGORIA DI PASSAGGIO CHE LASCIA LA NOSTRA REGIONE DOPO POCHI MESI.
di Stefano Di Leonardo *
TERMOLI - Gli immigrati in Molise aumentano in misura maggiore rispetto alla media del resto d’Italia. Sono stranieri che vengono in gran parte dall’Europa e in particolare dalla Romania. E che trovano occupazione nel settore dei servizi ancor più che nell’industria o nell’agricoltura. E’ questa, in estrema sintesi, la situazione dell’immigrazione in Molise. I dati presentati stamane, 28 ottobre, nella sede della Caritas diocesana termolese di piazza Bisceglie, mettono in evidenza un assunto già consolidato nell’immaginario collettivo: l’immigrazione molisana è composta per lo più da badanti romene.
In contemporanea nazionale, è stato presentato a Termoli, città scelta per la nostra regione, il XIX Rapporto sull’immigrazione curato da Caritas e Migrantes, voluto e creato, diciannove anni fa, da mons. Luigi Di Liegro, scomparso nel 1977. Un rapporto che ha voluto far luce sull’immigrazione a livello nazionale e in particolare sugli aspetti che riguardano la nostra regione. E in apertura di convegno, don Alberto Conti, delegato regionale Caritas per Abruzzo e Molise ha voluto dedicare un pensiero «a Palsing Satpwinter, giovane indiano morto a Cercemaggiore perché schiacciato da un vitello mentre tentava di difendere il proprio datore di lavoro».
A don Giancarlo Perego della Caritas Italia, è spettato il compito di fare chiarezza su alcuni punti presentando il rapporto. «Vanno sconfitti tre pregiudizi: quello che identifica gli immigrati come clandestini, quello che li collega alla criminalità e quello che li vede solo come stranieri, invece che come cittadini». Per questo motivo Perego ha snocciolato alcuni dati emblematici. «La crisi – ha detto – non sta fermando l’immigrazione. Il tasso di occupazione degli immigrati in Italia è del 73%, ben 12 punti percentuali in più rispetto agli italiani. E i dati dimostrano che la criminalità non va di pari passo con l’immigrazione». La Romania resta il primo paese per immigrati in Italia davanti all’Albania, ma la Cina sta avendo una crescita vertiginosa. Sempre secondo i dati del dossier la presenza di immigrati è molto superiore al Nord e in particolare in Lombardia, che nel resto della Penisola.
Anche il Molise fa la sua parte e in maniera sorprendente. «Se in Italia nel 2008 abbiamo avuto un incremento di immigrati pari al 13,4% - ha affermato Perego – in Molise si è raggiunto il 16,6%». Il totale degli stranieri nella nostra regione è stato, per l’anno passato, di 7309, dei quali 5358 nella provincia di Campobasso. Oltre il 70% di loro proviene dal resto d’Europa e ancora una volta è la Romania a fare la voce grossa. Seguono, nell’ordine, Marocco, Albania, Polonia e Ucraina. Va analizzato con attenzione il dato che vede «il 42% degli stranieri in Molise occupati nel settore dei servizi, il 39% nell’industria e il 16% nell’agricoltura». Probabile che infatti da questa analisi sfuggano tutti quei braccianti agricoli che trovano lavoro nelle campagne del Basso Molise ma che molto spesso non vengono regolarmente assunti. Conferma indiretta a quanto affermato pochi giorni fa da alcuni degli stranieri che occupavano l’ingresso dell’Istituto Nautico di Termoli.
A dar manforte a questa tesi ci sono poi le parole del direttore della Caritas diocesana termolese don Ulisse Marinucci. «Nel nostro centro di ascolto abbiamo verificato la presenza di due canali di immigrazione. Il primo è quello dell’Est Europa e che si presenta soprattutto in qualità di badanti, il più delle volte romene. Basti pensare che a Guglionesi, centro di 5mila abitanti, c’è una comunità romena di circa 350 persone». Ma don Ulisse ha sottolineato l’esistenza di un’altra tipologia di stranieri immigrati a Termoli e dintorni. «Ci sono quelli che arrivano dal sud del Mondo. Si tratta di immigrazione di passaggio, di braccianti che lavorano spesso illegalmente nelle nostre campagne e facciamo fatica a monitorare perché spesso non si fermano da noi che per pochi mesi».
* da Primonumero.it
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