10.10.09

Arcivescovo, da amministratori opere concrete

ROMA.-Con la benedizione delle salme, si sono conclusi i funerali solenni per le vittime dell'alluvione celebrati nel Duomo di Messina. Benedizione in rito ortodosso per Monica Balascuta, la badante romena di 48 anni morta. Un grande applauso ha accolto la fine della cerimonia. I feretri sono trasportati fuori dalla basilica. Quello di Pasquale Simone Neri, morto per salvare diverse persone, è portato a spalla dai suoi commilitoni della Marina Militare.

All'uscita dal Duomo di Messina, Berlusconi è stato contestato, ma anche salutato con applausi, dalla folla che aspettava fuori dalla chiesa. "Ho sentito delle voci, ma non sapevo con chi l'avessero e chi fossero", così il ministro Alfano ha risposto a una domanda dei cronisti se avesse sentito le contestazioni della folla dirette a Berlusconi. "Faremo tutto in pochissimo tempo", questa la promessa di Berlusconi: "Dobbiamo fare un censimento - ha detto il presidente del Consiglio - per sapere chi vuole una casa nuova oppure chi preferisce aspettare" in attesa della ristrutturazione della casa danneggiata.

"Non strumentalizzare questa tragedia". E' il monito lanciato dall'arcivescovo di Messina, Calgero La Piana nella sua omelia ai funerali in cattedrale delle vittime dell'alluvione. "'Si e' parlato di tragedia annunciata - aggiunge - di stato di calamità, di strade sbriciolate impraticabili, di intere famiglie sfollate, di numerosi feriti, di danni economici ingenti e di fondi stanziati, di cordoglio nazionale, di funerali solenni o di Stato". "Il vostro silenzio, miei cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi dobbiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza, fatto di opere concrete e non di carte e di parole vuote e di circostanza. Perché simili tragedie non abbiano più ad accadere". "Troppe parole - ha aggiunto - sono state dette. La parola più bella che abbiamo ascoltato è quella pronunciata attraverso gesti concreti ed eroici, parola gridata silenziosamente da numerose forze umane, dal loro faticoso e massacrante lavoro, dalla loro grande generosità e dal loro coraggio". "In questi giorni - sottolinea l'arcivescovo - sono stati ricordati i ripetuti appelli caduti nel vuoto, si è alzato con forza l'allarme di tanta gente. Ma a parlare oggi è soprattutto il silenzio di questi troppi fratelli e sorelle che hanno perso la vita nel tragico nubifragio. Basterà tutto questo? Cosa altro dobbiamo sentire ancora? Cosa altro dobbiamo ancora aspettarci perché avvenga una conversione, un cambiamento di rotta?".

In occasione dei funerali delle vittime dell'alluvione di Messina, il papa invoca "eterna pace e vita senza fine per i defunti", fa giungere ai familiari in lutto ed ai feriti e superstiti "espressione della più intensa vicinanza insieme all'auspicio di un comune e generoso impegno per superare difficoltà e sofferenze causate dal tragico evento". Il pontefice affida "quanti sono nel dolore alla materna intercessione della Vergine Santa". Questo il messaggio del Papa inviato dal segretario di Stato e letto durante i funerali.

Negozi chiusi e saracinesche abbassate in tutta la città: Messina celebra l'addio alle vittime dell'alluvione che ha colpito la zona a sud della città il primo ottobre. Alcune migliaia di persone sono radunate sul sagrato antistante la cattedrale dove l'arcivescovo Calogero La Piana celebra i funerali. La città è stretta attorno alle vittime e ai loro familiari e in tanti vogliono dare l'ultimo saluto a chi ha perso la vita per le frane che hanno devastato Giampilieri Superiore e Scaletta Zanclea.

Proclamata la giornata di lutto nazionale, sollecitata nei giorni scorsi dal sindaco, Giuseppe Buzzanca, e dallo stesso vescovo. Giunto al Duomo, il ministro Alfano però ribadisce: "Non c'é stato alcun ritardo nella proclamazione del lutto nazionale per la tragedia di Messina. Lo abbiamo deciso al primo Consiglio dei ministri utile". Il Guardasigilli ha aggiunto poi che "Berlusconi si è assunto l'onere della ricostruzione e rispetterà tempi e modi". "Bisogna fare chiarezza su quanto accaduto - ha concluso - ciascuno deve fare la sua parte: il governo, la magistratura e le istituzioni locali".

Intanto si leva la voce del comitato formatosi tra i cittadini colpiti dal disastro: chiedono che le nuove case non vengano costruite altrove. "Gli abitanti e i commercianti di Scaletta, Giampilieri, Altolia e degli altri villaggi colpiti dal nubifragio nel Messinese non vogliono aver costruite case in posti diversi e preferiscono tornare dove hanno vissuto per tanti anni", spiega Ernesto Fiorilo, presidente nazionale di Consumatori Associati e presidente del comitato. "L'alluvione di Messina - aggiunge - è un evento totalmente diverso dal terremoto dell'Aquila e richiede interventi differenti. La ricostruzione delle case e dei negozi deve avvenire nei villaggi di origine per non cancellare queste realtà e deve essere affidata alle imprese locali per rilanciare l'economia. Gli imprenditori infatti devono essere aiutati subito perché altrimenti le attività commerciali rischiano di scomparire per sempre". "Non vogliamo inoltre più sentire dire - prosegue Fiorillo - che la colpa di tutto è dell'abusivismo edilizio perché la causa esclusiva della tragedia è la mancata attenzione di chi doveva prevenire il dissesto idrogeologico, già dopo l'alluvione disastrosa del 2007 e la frana del 2008, e invece, ha ignorato il problema".

di Ansa