7.4.10

dal sito EmilianoRomagnolinelMondo.it

Marcello Mastroianni e Anita Ekberg ne E’ stata inaugurata il 24 marzo al Mambo di Bologna la mostra Fellini. Dall’Italia alla luna, aperta al pubblico fino al 25 luglio. Potrebbe sembrare un paradosso una mostra su un autore cinematografico, ma questa è davvero l’ultima figura retorica che viene in mente se l’autore èFederico Fellini, il cui mito non è mai tramontato, se è vero che l’esposizione, appena smontata a Parigi, dove è stata presentata con il titolo Fellini. La grande Parade, ha accolto 450 mila visitatori. L’esposizione è il frutto di quattro anni di lavoro di Sam Stourdzé, quattro anni di cui uno trascorso a Roma, a stretto contatto con i collaboratori del Maestro del cinema italiano.
Non si tratta tanto di una mostra di disegni o di fotografie, quanto piuttosto di una mostra interpretativa che attraverso disegni, fotografie, manifesti, spezzoni di film, il
Libro dei Sogni, giornali d’epoca, cinegiornali e altre testimonianze, consente un accesso inedito all’universo creativo di Fellini. Ogni piccolo pezzo di questa mostra apre al visitatore un universo di senso, rimanda a qualcos’altro che va a ricomporsi in un percorso libero dall’approccio cronologico, ricostruendo la nascita e lo sviluppo del mito felliniano. Attraverso le ossessioni e le passioni di Federico: la cronaca popolare che lo ha ispirato, il suo immaginario onirico e erotico, il circo, le donne minute o gigantesche, Cinecittà, l’ambivalenza del sentimento religioso e il sogno, il rifiuto della televisione.
Particolare attenzione è dedicata alle immagini in movimento messe in relazione a foto d’epoca: la Ekberg fotografata per le cronache mondane un anno prima della
Dolce vita immersa nella Fontana di Trevi e ancora Anita con una delle mise più sexy mai viste, con gli stivaloni da pesca, durante le riprese del film, e ancora tanti fatti di cronaca “rosa”, come ad esempio la famosa danza a seno nudo della ballerina turca, da cui Fellini ha attinto a piene mani.
Una sezione del tutto nuova rispetto a Parigi,
Magie del fuori sink, racconta, a cura di Tati Sanguineti e Roberto Chiesi, il rapporto creativo tra “Fellini e la voce”.