28.7.10

Dal sito: magazine.unibo.it  Autore: Monica Lacoppola

Chi ricorda cosa? E’ la domanda che attraversa il corto "10.25", interamente realizzato, con materiali di repertorio, dagli studenti di Scienze della Formazione e di Scienze della Comunicazione, nel corso dei laboratori interfacoltà coordinati da Filippo Porcelli. Il video è visibile su you tube.
Hanno condiviso emozioni, idee e suggestioni anche su Facebook. Hanno dato vita ad un gruppo aperto a tutti, per testimoniare una partecipazione e un contributo. Perché la città si riappropri progettualmente di quanto appartiene alla sua memoria. Perché avere ricordi non basta per non dimenticare. E’ nato così, dalle attività laboratoriali del Progetto NowHere, "10.25", il corto sulla strage del 2 agosto 1980, realizzato dagli studenti dell’Alma Mater.
"Un progetto importante - ha sottolineato alla presentazione il pro rettore Roberto Nicoletti - per la qualità del prodotto, ma anche per il significato. Gli autori trent’anni fa non erano ancora nati. Il laboratorio è stata l’occasione per costringerli a fare i conti con il vissuto della città in cui studiano e in cui alcuni di loro lavorano".
Il soggetto e la regia del corto sono di Filippo Porcelli scrittore, autore televisivo (è uno degli autori di "Blob") e regista, oltre che docente all’Alma Mater. E’ il quinto film realizzato nel corso dei laboratori. "Quello che sì è voluto fare è rendere la memoria un progetto, e aiutare i ragazzi a farla propria" ha spiegato Porcelli, presentando il corto. "Del resto domandarsi cosa vuol dire ricordare il 2 agosto, vuol dire interrogarsi sul senso di una memoria che si trasforma di generazione in generazione, e quindi su cosa sappiamo di noi attraverso il 2 agosto e in genere del passato".
Nel breve filmato il rintocco di una campana, colta citazione da "Le onde del destino" di Lars Von Trier, accompagna le immagini di "una Bologna distrutta, una Bologna di macerie. E’ la distruzione interiore di chi non sa elaborare il passato per farlo diventare progetto" Ed è in questo senso che il finale del film riprende i fotogrammi celebri di Harold Lloyd appeso alle lancetta dell’orologio sulla sommità di un grattacielo e le trasporta sull’orologio della stazione, con le lancette ferme alle 10,25. "Perché sospesi nel vuoto, aggrappati a quelle lancette ci siamo tutti" per Porcelli.
"E’ bello che in ambito universitario i ragazzi lavorino per ricordare la tragedia" ha aggiunto Mauro Felicori, capo dell’Area cultura del Comune di Bologna, che ha sottolineato, tra l’altro, come "cultura e giovani sono da sempre il binomio centrale nella celebrazione dell’anniversario di quanto accaduto".

E il 29 luglio verrà proiettato anche in Piazza Maggiore, in occasione della manifestazione Sotto le stelle del cinema, prima della proiezione della pellicola in programma in quella serata.
Il laboratorio per gli studenti ripartirà il prossimo autunno. Le informazioni sulle modalità di iscrizione si possono trovare sui siti della Facoltà di Scienze della Formazione e del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione.