19.5.11

Scarica il Podcast 

Ora Italia presenta "Radiostorie, quando le fiabe insegnano" una nuova rubrica per i più "piccini", genitori e insegnanti a cura di Manuela Chiaffi.
Manuela Chiaffi
Questa rubrica nasce dall’intento di conoscere e approfondire il mondo della letteratura dell’infanzia e offrire ad insegnanti, genitori e appassionati alcuni strumenti in piu’ per la scelta di libri di qualita’, adatti all’infanzia. Non solo. Mi piacerebbe inoltre che attraverso questo magnifico stimolo, la radio, la fiaba, e piu’ in generale le storie per bambini, acquisissero il loro giusto spessore, recuperassero il valore che a tutti gli effetti possiedono. Spesso sono screditate o considerate “storielle” per far divertire i bambini e null’altro. 
Forse non tutti sanno che dietro alla storie si celano un passato storico e culturale, quindi un ricco bagaglio di fatti e riferimenti culturali e simbolici appartenenti alla nostra storia o a quella di altri popoli e un intrigo di messaggi subliminari che insegnano ai bambini la vita con le sue gioie e le sue difficolta’. In quella che puo’ esser considerata una semplice fiaba, in realta’, il bambino trova modelli comportamentali di riferimento, spunti per conoscere il suo ambiente, la sua storia, per comprendere il mondo e imparare a crescere.
 Gli spunti di apprendimento che una fiaba mette in moto sono davvero tanti, a partire da quelli piu’ didattici. Infatti, lettura e’ in stretto rapporto con lo sviluppo del pensiero, cioè delle capacità logico – costruttive della persona, del bambino. L’esperienza linguistica di una buona lettura equivale allo sviluppo del pensiero, cioè alla capacità di pensare ed esprimersi chiaramente, è un contributo notevole alle operazioni del pensiero costruttivo e creativo. Qualsiasi parola e racconto, con la sua potenza evocativa, può far nascer accostamenti, complessi, movimenti delle immagini e avviare un pensiero creativo che ha solo bisogno di essere liberato.
Per quanto riguarda invece, gli aspetti piu’ squisitamente psicologici che sottendono la crescita e di cui le storie sono maestre, Marco Bagliani, grande attore ed esperto della narrazione, ci viene in aiuto sostenendo questa tesi e dicendo:


Le storie ci affascinano perche’ qualcuno sbaglia strada, perche’ la via maestra viene abbandonata e si precipita verso il bosco oscuro. Le fiabe ci anticipano o ricordano, a seconda dell’eta’ in cui le ascoltiamo, che la vita non procede dritta e certa, ma che e’ densa di crocicchi, di smarrimenti, di perdite. Ma pure ci rassicurano dicendoci che solo grazie a queste giravolte del destino potremmo crescere in conoscenze ed esperienze, per riaffrancarci al termine con noi stessi piu’ ricchi e piu’ forti di prima”          (M.Baliani)


Qualsiasi storia letta nella propria intimita’ o ascoltata da un adulto e’ per il bambino un atto spirituale, una metafora della vita condivisa tra narratore e partecipanti, e’ un gioco di immaginazione alta che spinge ogni partecipante a lavorare su di se’ a chiedersi cosa questa storia voglia comunicargli. 
Pierin Fagiolo - Dal libro di Reggio Children
La scelta di aprire questa rubrica con la fiaba dal titolo: Pierin Fagiolo trova la sua motivazione nelle mie origini e nel fatto che questa storia e’ nata nella mia stessa terra. Se analizziamo nei dettagli il testo, ci renderemmo subito conto infatti che e’ ambientata a Reggio Emilia e che in essa si descrive il contesto della vita contadina di 50 anni. Dunque una breve storia per bambini come questa, ha precisi riferimenti geografici e storici che si evincono dal tema bucolico narrato e  necessita di voci e narratori che la raccontino essendo tramandata perlopiu’ oralmente. La storia poi si presta ad un pubblico di ascoltatori dai 2 ai 6 anni perche’ narra tematiche considerate appropriati a quell’eta’. Vediamo le principali: la strega come archetipo della paura, una paura pero’ sempre intrisa di divertimento per un personaggio che, benche’ cattivo, si dimostra incapace, fallito. La cacca, come parola tabu’ che pero’ tanto piace ai bambini, vera fonte di curiosita’, specialmente per i piccolissimi. 
Come i contadini emiliani di tanti anni fa raccontavano nelle stalle, a lume di candela questa e altre storie ai loro piccoli, anche noi oggi perpetuiamo questa tradizione ribadendo la necessita’ di storie che scaldino il cuore e accingendoci ad ascoltare questa fiaba, magari sotto ad un albero, vicino al fuoco, sotto le coperte, pronti a fare entrare il messaggio che la fiaba sa lanciare in modo diverso ad ognuno di noi.
Buon ascolto!