14.7.11

Ora Italia saluta, come ogni quindici giorni, Mina Cappussi di Un Mondo D'Italiani che come di consueto si collega con la trasmissione per condividere fatti, sentimenti, eventi e pensieri degli italiani nel mondo. In questa puntata, Magalí di Ora Italia saluta Mina che dall'Italia inizia il suo servizio in diretta così:  

"17.30 ora italiana. Qui in Italia è un afoso sabato di luglio, ma luglio mi piace, perché non si va a scuola, e perché è il mio compleanno, il 14, anniversario della Presa della Bastiglia. Più rivoluzionaria di così!

E in fatto di rivoluzione ne ho una fresca fresca, è la rivoluzione musicale di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che ieri sera all’Olimpico, a Roma, ha emozionato i suoi fans. Per Un Mondo D'Italiani c’era Stefania Paradiso, che di concerti non ne perde neppure uno, e fa il tifo da stadio fino a perdere la voce. Ma tanto deve scrivere, mica parlare! Io, invece, per il mio atteso appuntamento con Ora Italia la voce la conservo gelosamente, per fare arrivare il calore di un abbraccio ideale a tutti gli italiani d’Argentina e del mondo. 

Dicevamo, il concerto di Jovanotti. E’ cominciato puntuale alle 21.30. Il big della canzone italiana si è presentato in completo nero, camicia, scarpe, cintura argentate, per una vera e propria festa, aperta da Piero Angela.

Ha appena cominciato a cantare e la curva Nord dell’Olimpico esplode, con la gente che piange e ride.

Per due ore e mezzo Lorenzo incanta il pubblico della sua città, di ogni età. "Sono nato a Roma ma non ho mai preso l'accento romano - dice ai fan adoranti – e prosegue con le canzoni dell’ultimo album, che in onore del tuo programma, Magalì, si intitola “ORA”…

“Non fatevi fregare – dice Lorenzo dal palco questo è il nostro tempo. Siamo pieni di passato, ma noi siamo qui adesso. Tre lettere bastano e ci giochiamo tutto lì", e intona Ora. Il brano che apre anche l'album, Megamix: "E' questa la vita che sognavo da bambino, un po' di apocalisse e un po' di Topolino, un po' di Hello Kitty e un po' di Tarantino", canta Lorenzo. E questo è un po' anche il manifesto del suo live, che alterna ritmi forsennati a set acustici più intimi, potenza e tenerezza.  In scaletta altri brani dell'ultimo album: La porta è aperta, Amami, L'elemento umano La notte dei desideri. Non mancano, naturalmente, i successi di sempre: Tanto Positivo.

Nelle due ore e mezze di energia e libertà c'è spazio per tante altre canzoni e cambi d’abito, anche uno tricolore, omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, ma più probabilmente omaggio all’Italia e agli Italiani, ovunque si trovino. Il gran finale è per la gioiosa La bella vita.
“Ora”, è dedicato alla madre scomparsa qualche mese fa. Jovanotti si presenta in una nuova veste, molto personale sofferta, carica di emozioni, un uomo che fatica a accettare che la sua mamma non c’è più. Un album che nasce quasi per compensazione, “visto che mamma stava male e avevo bisogno di creare qualcosa che facesse stare bene me e gli altri“. Lorenzo racconta del delicato periodo intercorso tra la morte accidentale del fratello e la malattia della madre. Emozioni a fior di pelle che restituiscono alla musica il suo lato comunicativo. 

E Oggi, Magalì, solo notizie positive.

L’altra arriva da Boston, dove esiste un gruppo di italiani speciali. 
Sono i Professionisti Italiani di Boston, 400 soci che, forti della loro italianità, fanno rete per promuovere le varie professionalità rappresentate. 
Si chiamano Pib e hanno un sito interessante e aggiornato. Obiettivo è quello di aggregare professionisti italiani dell’area di Boston, facilitare collaborazioni tra di essi, favorire i contatti tra professionisti in Italia e colleghi italiani e stranieri in loco, organizzare eventi culturali interessanti per la comunità italiana, ma aperti anche alla partecipazione internazionale; insomma, promuovere l’italianità a 360°. Un gruppo che nel giro di soli due anni è diventato il punto di riferimento per i giovani connazionali che scelgono le sponde del Charles River come punto di partenza per il loro curriculum negli States, e non solo. Sono professionisti, imprenditori, ricercatori. I requisiti per far parte del team sono la cittadinanza italiana, la residenza nell’area di Boston e la padronanza della lingua italiana. Sono professionisti, in genere specializzati in Italia, trasferitisi qui per occupare posizioni lavorative di rilievo oppure per specializzarsi in una delle prestigiose università bostoniane. Insomma, i famosi cervelli in fuga, che però non hanno alcuna intenzione di fuggire dalla propria cultura, dalle proprie radici. Una novità interessante nel panorama associativo, questo del PIB, perché si pone a cavallo tra i sodalizi di italo-americani che magari non parlano più nemmeno l’italiano e i primi pionieri. Nelle case di questi professionisti si parla e si mangia italiano, e per quelli che mettono su famiglia, sono in atto iniziative per far incontrare i bambini del gruppo, per mantenere sempre viva l’identità italiana. Ai Pib è riservata, naturalmente, una voce del Primo Dizionario dell’Emigrazione Italiana, che in autunno sarà presentato al Ministero per gli Affari Esteri a Roma. I Pib mantengono ancora molti contatti con l’Italia, con gli amici e le famiglie. L’esperienza americana, al di là di quanto durerà, è destinata a finire perché hanno deciso fin da subito che, a un certo punto, torneranno a casa.

Agli ascoltatori voglio dare un appuntamento. Nella prossima diretta parleremo del Raduno degli Abruzzesi nel Mondo nella città dell’Aquila distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009. Per gli amici abruzzesi si è innescata una gara di solidarietà che ha coinvolto tutti gli italiani, ovunque nel mondo. Perché è proprio il grande cuore italiano che batte dietro il tricolore!"