15.3.12



15 marzo 2012 - 18.07h  
Ora Italia & TurismoER 

Se renueva la correspondencia en Ora Italia! luego de las vacaciones, nuestro amigos de TurismoEmiliaRomagna envian nuevamente las Postales desde la bellisima región italiana. Hoy, vamos de paseo en tren. 



Buongiorno a tutti gli ascoltatori di Ora Italia!

La cartolina di questa settimana vi arriva sull’onda di un leggero e tiepido vento primaverile che si respira qui in Emilia-Romagna. La neve ormai si è sciolta,  l’aria si fa più frizzante e il sole più accogliente. Ed è proprio in questo periodo che ha nuovamente preso il via l’iniziativa di “Trekking col treno 2012”. E’ già il 21esimo anno che si protrae questa avventura resa possibile grazie alla collaborazione fra la provincia di Bologna, le società di trasporto pubblico e il CAI, il Club Alpino Italiano di Bologna.

Ma soffermiamoci meglio sul significato di questa iniziativa.
Il trekking col treno, come dice il nome stesso, è un’iniziativa che prevede escursioni nell’appennino bolognese, che hanno inizio una volta che si è raggiunto il punto di partenza del trekking con i mezzi pubblici.


Dato il successo delle scorse edizioni, quest’anno il numero delle escursioni in calendario sale a 56 per proporre un’ampia scelta all’interno di un periodo che parte proprio da questo mese, marzo, per arrivare fino a dicembre in giornate che non saranno solo la domenica. Le proposte sono varie e per tutti i gusti, con percorsi di grande suggestione lungo i quali si viene guidati e assistiti dalla professionalità delle guide del CAI.
Si è deciso di riproporre anche quest’anno due camminate di grande significato storico–culturale, oltre che ambientale, che lo scorso 2011 hanno registrato ben oltre un centinaio di adesioni: la camminata notturna della memoria del 2 agosto a Monte San Pietro e la traversata transappennica da Barbiana a Monte Sole sulle tracce di Don Dossetti e Don Milani.

Ma non finisce qui, perché sebbene la maggioranza delle occasioni di ritrovo avvengano nel verde dell’appennino bolognese, con sconfinamenti in terra di Toscana, in Romagna e nel Modenese, da non tralasciare è l’unica camminata in pianura alla riscoperta della Padusa, l’antica valle alle porte del Parco regionale del Delta del Po.

Un altro evento speciale che si inserisce all’interno di questo calendario “verde” è "It.a.cà migranti e viaggiatori" , il festival di turismo responsabile che dal 27 maggio al 3 giugno animerà il centro di Bologna, offrendo un mix di cultura ed esperienze sul tema del viaggio. In occasione di questo evento sono state concepite due escursioni sulla Via Francigena in Appennino e una sui colli bolognesi che terminerà proprio in Piazza Maggiore.


L’aspetto più importante che sta alla base di questa organizzazione è l’idea di turismo eco-sostenibile. Gli interessati possono, infatti, fare turismo e scoprire qualcosa in più del proprio territorio senza danneggiarlo, e semplicemente immergendosi nella sua naturale bellezza, percorrendo lunghe escursioni a piedi e raggiungendo il punto di partenza coi mezzi pubblici. E’ sufficiente essere a conoscenza della data, dell’ora, del luogo di partenza e della modalità di trasporto al luogo d’interesse, il treno o l’autobus.

L’omonimo sito internet dell’iniziativa, www.trekkingcoltreno.it, presenta un’intera sezione dedicata alle escursioni, indicandone per ciascuna anche la durata, che non va mai oltre la giornata, il luogo di arrivo e il tragitto percorso, la difficoltà e la mappa del cammino, semplificando la scelta a seconda delle proprie capacità ed interessi.
Questa si presenta quindi come una possibilità in più per conoscere il territorio provinciale in maniera non convenzionale, per scoprire da vicino la ricchezza dei nostri giacimenti naturali e culturali.

Il turismo eco-sostenibile si sposa quest’anno con la filosofia del turismo responsabile, che da tre anni ispira il Festival It.a.cà e che fa anche da base all’idea di scambio consapevole tra culture; quella del trekking, infatti, si presenta come occasione apprezzata dai turisti e dagli stranieri in generale di interazione con la popolazione locale.

Passo dopo passo si entra in contatto con un ambiente naturale che si lascia scoprire in tutta sicurezza grazie alla sua morfologia prevalentemente dolce; ci si lascia l’auto e la città alle spalle, riconquistando per un giorno tempi e spazi più umani, misurati dai nostri passi e dalle opere – antiche strade, borghi, abbazie – che nei secoli hanno interagito con la natura in cui sono immerse, disegnando quella meraviglia che è il paesaggio italiano.

Ma questo nostro Appennino, quanto lo conosciamo? Oltre a saperne riconoscere i morbidi contorni speriamo sia anche inutile ricordare che l’Appennino bolognese costituisce una parte del più ampio Appennino tosco-emiliano.

A nord esso confina con la pianura Padana, mentre a sud confina con tre province toscane, quelle di Firenze, Prato e Pistoia. A est e ovest si trovano rispettivamentel'Appennino imolese e quello modenese.
Numerose sono le valli che comprende, e partendo da est per arrivare a ovest queste sono la valli dell'Idice, dello Zena, del Savena, del Sambro, del Setta, del Brasimone, del Limentra, dell'Orsigna, del Reno, del Vergatello e del Samoggia.

Da menzionare sono anche i numerosi parchi naturali di elevato interesse naturalistico ed anche di importanza storica, naturalmente presenti anch'essi come tappe inevitabili di alcune delle escursioni proposte da "Trekking col treno".
Offrono scenari di una bellezza unica i parchi regionali dell'Abbazia di Monteveglio, dei laghi Suviana e Brasimone, del Corno alle Scale, dei Gessi bolognesi e calanchi dell'Abbadessa, e di Monte Sole.

Ciò che rende particolarmente suggestiva questa porzione dell'Appennino tosco-emiliano è la grande variabilità ambientale con una serie di habitat rocciosi, forestali e di prateria nettamente differenziati tra loro, nei quali nidificano rare specie di uccelli come il Falco pellegrino, il lanario (Falco biarmicus), il Falco pecchiaiolo, l'Albanella minore, il Succiacapre, il Tottavilla, l'Ortolano, il Calandro e l'Averla piccola.


Un Appennino, quello bolognese, che riveste notevole importanza dal punto di vista faunistico e ambientale, ma anche geologico, in quanto costituisce il contrafforte plioclenico, ovvero un insieme di rupi rocciose in pietra arenaria. 

Questo territorio offre quindi un’enorme ricchezza, tutta da scoprire, e le escursioni fatte a piedi all’aria aperta sono il miglior modo per imparare a sentirsi parte di questi Appennini troppo spesso solamente visti dalla finestra.

E allora via che si parte, fra valli e monti, parchi e riserve, sentieri antichi e piccoli borghi. Noi partiamo proprio adesso, trasportati anche noi, come la cartolina, da questo primo vento primaverile; d’altronde, quale periodo migliore se non questo?

Ciao a tutti!

Chiara, Staff TER
www.travelemiliaromagna.it 

N.d.r: Brano musicale: Raggio di sole, Francesco De Gregori