10.4.12



Più volte ci siamo detti "perché non parlare ai nostri amici nel mondo della Patagonia?". 
Oggi è arrivato il momento di dare luce a questa nuova rubrica intitolata "PatagoniAre". Eh si, per iniziare una nuova rubrica bisognava che ci inventassimo anche un nuovo termine, ed è nato così PatagoniAre, dove Are sta per viaggiare. Ma speriamo siate stati più intelligenti di noi e l'abbiate decifrato prima e senza spiegazioni! :-)
A novembre del 2011 abbiamo provato, con un primo post [http://bit.ly/Ij5YBh], a dare forma a questi racconti patagonici. Ci è piaciuta l'idea di parlare non solo degli italiani, della comunità, e delle loro storie ma anche del posto in cui viviamo, visto da vicino, da dentro.
In questa occasione vogliamo darci una ventata d'aria calda e ritornare all'estate che fu. L'estate che se n'è andata pochi giorni fa in cerca di altri orizzonti. 
Forse fa strano e non si riesce a capire come mai in Patagonia faccia caldo. Bene, la lunghezza di questa terra ci permette di viverla in maniere diverse da nord a sud.
Noi, nati a Viedma, nella città capoluogo storica di questa terra siamo i più fortunati avendo temperature mite (a volte altissime e soffocanti) fiume e mare a pochissimi passi. Tutto in meno di 30km di distanza.

Gli emigrati italiani chiamavano il nostro mare la Rimini argentina. E si vantavano di essere stati i primi italiani a fondare una città balneare. Orgoglio italiano che fa parte della nostra storia e del nostro presente. 

Ma. Stop. Facciamo un  piccolo riepilogo di quello che è la città. 


Viedma si trova nella provincia argentina di Río Negro. A 1000 km da Bs.As. 
Il fiume Nero divide la provincia del Río Negro dal piccolo paese di Carmen de Patagones, in provincia di Buenos Aires. 


Viedma e Carmen de Patagones sono nati come paesi patagonici il 22 aprile del 1779, fondati insieme da Francisco de Biedma y Narvaez a 30km dal mare argentino. 
Il porto che comunicava in quell'epoca Viedma - Patagones e la "grande" città di Buenos Aires era uno dei più importanti della Patagonia. Da qui partiva la merce che poi sarebbe distribuita da Bs.As al mondo. 
  Nel 1875 sono arrivati i missionari salesiani che, sotto la guida del Card. Giovanni Cagliero, costruirono le più importanti opere edilizie della zona; chiese,  ospedale, vescovato e il primo istituto di educazione in cui i ragazzi imparavano filosofia come una materia nuova e rivoluzionaria, oltre ai tanti mestieri. 
  Gli italiani emigrati in questa zona erano (e sono) tanti. C'è chi era venuto per lavorare la terra, chi per lavorare nel porto, chi con i salesiani. Dalla Liguria, dalla Calabria, dall'Emilia Romagna, dal Piemonte e da tanti altri posti.
  Nel 1913, uno - fra tutti- ebbe l'idea folle di farsi padrone, o meglio, di ricuperare il mare. Un mare che era di tutti ma a cui potevano entrare solo i proprietari delle terre disposte sul lungofiume. 
Contro vento e marea, Giacinto Massini e tanti altri romagnoli presero il sentiero verso il mare, aprirono i lucchetti che vietavano l'ingresso, e iniziarono a costruire le prime case in legno. 
Massini era farmacista (l'unico della città) e vedeva il mare come "fonte di salute e benessere". Infatti, ancora oggi se si parla con le vecchie generazioni italiane, ognuno parlerà di come il mare sia stato per loro l'unica e più importante medicina contro ogni malessere. 


Grazie a la loro forza italiana oggi è possibile godere della spiaggia in tranquillità. Passeggiare ore e ore camminando sulla sabbia, pescare, sdraiarsi al sole, e portare la macchina fino al bagnasciuga. 

Oggi chiudiamo il nostro racconto qui. 
Con fotografie dell'estate che fu. Dell'estate che non vorremmo dimenticare. Di una terra unica e piena di storia, fatta di persone uniche. 
Questa rubrica continuerà, con più storie e più vita patagonica. 


Un ringraziamento specialissimo va alla nostra amica Mariángeles Millaman, fotografa di Huergo (sempre in provincia di Río Negro) e da poco più di 4 anni residente a Viedma, dove ha scattato le bellissime foto della gallery flickr. 
n.d.r: le foto del post sono di @oraitaliaradio