10.4.13


[vedi album fotografico della Cartolina qui: http://on.fb.me/ZEi0Ds]

Ciao a tutti gli amici di Ora Italia Radio dallo staff di TurismoEmiliaRomagna!

Dopo qualche mese di pausa siamo felici di tornare con una delle nostre Cartoline; quella di questo mese arriva da Bologna e racconta di turismo sostenibile e cultura, di Trekking Urbano e dell'Università più antica del mondo! Ma partiamo dall'inizio…

 Tutti gli anni alla fine di ottobre in Italia ricorre la Giornata Nazionale del Trekking Urbano: in una trentina di città, tra cui appunto Bologna, vengono organizzati inediti percorsi a piedi, alla scoperta della storia e della cultura locale.

Il trekking urbano, infatti, è un modo "diverso" di fare turismo, lontano dalle "piste più battute", un'occasione per visitare una città in maniera sostenibile, ecologica e più approfondita. I percorsi di trekking urbano puntano a mettere in luce, sotto la guida di accompagnatori esperti, tutti quegli angoli normalmente tralasciati dai flussi turistici tradizionali. L'obiettivo è valorizzare i volti e le caratteristiche meno note [e spesso sconosciute perfino agli stessi abitanti] di un luogo e allargare il raggio delle visite anche alle aree più periferiche dei centri urbani. 
I percorsi organizzati per la Giornata Nazionale del Trekking Urbano 2012 tra Bologna e provincia erano oltre 60 e riguardavano i temi più disparati: dall'Archeologia Industriale Bolognese alla Street Art di FrontierBo, dalla Bologna ebraica a quella noir, esoterica, eroica. 
Alcuni percorsi sono anche disponibili su internet e quindi possono essere realizzati autonomamente in qualsiasi momento dell'anno. Grazie a questi itinerari possiamo andare alla scoperta della Bologna delle acque, dei musei e dei siti archeologici della città, delle sue storiche torri, delle 10 Porte Monumentali di accesso tutt'ora visibili, delle ville e teatri storici, dei luoghi che caratterizzano Bologna come "Città creativa della Musica" UNESCO.
Oggi però vi vogliamo raccontare del percorso "Bologna Mater Studiorum", un itinerario che ci accompagna tra i principali luoghi di studio e ricerca che nel corso dei secoli hanno reso l’Università di Bologna famosa in tutto il pianeta.
Come forse già saprete, quella di Bologna è l’Università più antica del mondo; la sua origine è attribuita all’anno 1088, data convenzionale fissata da un comitato di storici guidato dal grande poeta bolognese Giosuè Carducci.
L’istituzione universitaria bolognese inizia a configurarsi alla fine dell'XI secolo, quando maestri di grammatica, retorica e logica iniziano ad applicarsi al diritto e nel 1158, con la Costitutio Habita di Federico I, l’Università diventa, per legge, un luogo in cui la ricerca si sviluppa indipendentemente da ogni altro potere.
Nel XIV secolo alle scuole dei giuristi si affiancano quelle dei cosiddetti “artisti” [gli studiosi di medicina, filosofia, aritmetica, astronomia..] e dal 1364 viene istituito anche l’insegnamento di teologia. In questo periodo trascorrono alcuni periodi di studio a Bologna personalità come Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Guido Guinizelli.
Nel XV secolo si costituiscono gli insegnamenti di greco e di ebraico, e nel XVI quelli di “magia naturale”, cioè la scienza sperimentale. Due figure rappresentative di questo periodo sono Ulisse Aldrovandi, che sviluppa contributi fondamentali alla farmacopea e allo studio degli animali e dei fossili, e Gaspare Tagliacozzi, che compie i primi studi di chirurgia plastica.
Il periodo aureo della medicina bolognese è tuttavia il secolo successivo [il XVII] quando Marcello Malpighi ricorre al microscopio per le ricerche anatomiche.
 
La fama dell’Università di Bologna si propaga, già dal Medioevo, in tutto il continente e diviene meta di ospiti illustri come Thomas Becket, Albrecht Dürer, Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Carlo Goldoni, Pico della Mirandola, Leon Battista Alberti e Nicolò Copernico, che vi studia diritto pontificio iniziando nel contempo le proprie osservazioni astronomiche.
Con la Rivoluzione Industriale, nel XVIII secolo, l’Università promuove lo sviluppo scientifico e tecnologico; a questo periodo risalgono gli studi di Luigi Galvani, uno dei fondatori dell’elettrotecnica moderna.
Anche nel periodo successivo all’Unità d’Italia l’Università vive un’epoca di grande rilancio, durante la quale spiccano le figure di Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Augusto Righi e Augusto Murri.
Bologna si è da sempre identificata indissolubilmente con la sua Università, e la città è disseminata di testimonianze della quasi millenaria vita dell'ateneo. Siete pronti a scoprirli con il nostro trekking urbano virtuale?
Partendo dalla Chiesa di San Procolo, luogo di accoglienza per gli studenti di diritto dello Studio bolognese, il nostro itinerario via via toccherà:
il Collegio di Spagna, fondato dal cardinale Egidio Albornoz nel 1364 e unica testimonianza tuttora esistente dei 24 collegi universitari fondati tra il XIII e XVII secolo per ospitare gli studenti provenienti dal relativo Paese estero;
le cinque Tombe dei Glossatori [adiacenti le Chiese di San Francesco e San Domenico], che attestano il prestigio sociale dato ai Lettori dello Studio a Bologna, e che erano punto di riferimento rispettivamente per gli studenti cosiddetti “artisti” e “legisti”;
il Museo Medievale che conserva diverse rappresentazioni di Lettori con scolari e dove si trova la Lapide della Pace scolpita nel 1222 per commemorare la ritrovata pace tra gli studenti e il Comune, che aveva fatto giustiziare uno scolaro accusato di aver "insidiato una gentildonna";

l’Ospedale di Santa Maria della Morte, molto frequentato dagli studenti di medicina e che oggi è sede del Museo Civico Archeologico

il Palazzo dell’Archiginnasio, edificato su richiesta di Pio IV nel 1562 per riunire in un'unica sede tutte le scuole dello Studio bolognese, funzione che mantenne fino al 1803, mentre attualmente ospita la Biblioteca Civica; al suo interno si trova il Teatro Anatomico in legno intagliato costruito da Antonio Levante nel 1637, con le famose Statue degli Spellati di Ercole Lelli; qui gli studenti di medicina effettuavano studi anatomici sui cadaveri dei giustiziati!
il Palazzo della Mercanzia, dove su una parete si può osservare la lapide che ricorda l’esenzione dei dazi concessa all’inizio del XV secolo agli scolari dello Studio di Bologna, a testimonianza del prestigio che quest’ultimo aveva nella vita municipale;
Palazzo Poggi, edificato verso la metà del ’500 e scelto nel 1802 da Napoleone come nuova sede della moderna Università di Bologna; 
al suo interno si trova l’Aula Carducci, luogo in cui Giosuè Carducci teneva le sue lezioni quando nel 1860 gli fu assegnata la cattedra di letteratura italiana;
e, infine l’Orto Botanico, fondato nel 1568 per iniziativa di Ulisse Aldrovandi, che è uno degli Orti Botanici più antichi d’Italia e custodisce patrimoni vegetali unici in Europa, 
e la Biblioteca Universitaria in Via Zamboni, che svolge tuttora non solo la funzione di raccolta storico-retrospettiva, ma anche quella di centro di eccellenza nei settori dell’informazione catalografica e bibliografica. 
Da sempre le altre istituzioni universitarie hanno identificato Bologna come la loro "Alma Mater", riconoscimento sancito anche formalmente nel 1988 -in occasione del 900° anniversario dell’UniBo- quando oltre 800 Università di tutti i continenti hanno sottoscritto la Magna Charta Universitatum Europaeum.
Dal 1989 l'Alma Mater, fino ad allora circoscritta all'interno del territorio bolognese, ha dato il via a un progetto di decentramento in Romagna ed attualmente esistono poli didattici dell'UniBo anche a Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

Nel 1998 è nata la prima sede UniBo all'estero, e per la precisione proprio in Argentina, a Buenos Aires! La finalità di questa sede, come scritto sul sito dell'Università, consiste nel formare una classe dirigente in grado di conoscere e agire al meglio nell'ambito delle relazioni tra Unione Europea e America Latina, e in grado di favorire i processi di integrazione e cooperazione tra i due continenti.
Ecco quindi un ulteriore legame tra la nostra regione e l'Argentina, un filo lunghissimo ma molto resistente, che avvicina ancora di più i due continenti.

Un abbraccio dall'Emilia Romagna e a presto!
Elisa Mazzini, Staff TER  

n.d.r. [Musica del podcast: La mia città; Luca Carboni - Piazza Grande; Lucio Dalla - Da questo muro; Spacca il silenzio feat. Lucio Dalla]