15.8.09

da Corriere.it
«Pronto un progetto a lungo termine contro le forze del male». Di Pietro: «Il male? Liberiamoci di Silvio»

ROMA - Un piano straordinario a lungo termine contro la criminalità. È questo il progetto del governo lanciato dal premier Silvio Berlusconi al termine del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica con i ministri Roberto Maroni e Angelino Alfano. L'esecutivo, ha spiegato il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di Ferragosto, sarà «in carica per quattro anni e metterà in atto un piano a lungo termine e si spera definitivo contro le forze del male, non solo contro la criminalità diffusa ma anche contro la criminalità organizzata». Il progetto anti-criminalità, hanno poi precisato il titolare del Viminale e il Guardasigilli, partirà da settembre e sarà operativo per i prossimi 4 anni.

«L'ANTIMAFIA DELLE LEGGI» - Berlusconi, che nel pomeriggio si è recato in Abruzzo (è la ventesima visita dal sisma del 6 aprile), nel corso della conferenza stampa al Viminale si è soffermato in particolare sul tema della lotta alla mafia e ha così introdotto i ministri Maroni e Alfano nell'illustrare le norme antimafia: «L'antimafia delle leggi contro l'antimafia delle chiacchiere: è stata questa la produzione delle leggi del governo. Sono norme importanti, che mancavano e sono state subito utilizzate».

«NUOVA RIUNIONE A BREVE SCADENZA» - «Il governo ha tanti compiti e impegni» ma «certamente la più importante delle risposte deve essere data ai cittadini nell’ambito della loro sicurezza personale» ha detto ancora il presidente del Consiglio. Sottolineando, all’inizio della conferenza stampa, la sua soddisfazione per i «risultati positivi» ottenuto dal governo e per il «buon lavoro» fatto dal comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico («che si è prolungato al di là del tempo previsto») e annunciando che ci sarà una nuova riunione «a breve scadenza». Poi un nuovo attacco ai media da parte di Berlusconi che, approfittando di una domanda sulle polemiche che hanno investito l’arma dei carabinieri dopo l’articolo di Bocca, ha detto: «Purtroppo il periodo estivo vede molte polemiche che non hanno riferimento alla realtà. La realtà dei media è diversa dalla realtà vera».

REATI IN CALO E TESSERA DEL TIFOSO- A snocciolare le cifre dei risultati ottenuti sul piano sicurezza dall'esecutivo ci hanno pensato i ministri Maroni e Alfano.
Secondo i dati diffusi dal ministro dell'Interno, nei 14 mesi del governo Berlusconi i reati in generale sono diminuiti del 13,95%, rispetto ai 14 mesi precedenti (governo Prodi). A partire dal primo gennaio, ha poi annunciato il titolare del Viminale affrontando il tema della sicurezza negli stadi, gli appassionati di calcio potranno seguire la loro squadra in trasferta solo se muniti della tessera del tifoso. Proprio nel giorno di Ferragosto il ministro ha firmato una direttiva indirizzata a prefetti e questori che contiene disposizioni per la stagione calcistica 2009/2010. A partire dal prossimo campionato, ha spiegato Maroni, «tutte le società dovranno garantire il rilascio della tessera del tifoso a chi la richiede. Entro il 31 dicembre, in ciascun settore dello stadio dovranno essere attivate corsie più veloci, una sorta di telepass, per chi ha la tessera. Per chi non la possiede i controlli saranno più rigorosi».

CIE E AUTO DI LUSSO - Quanto ai
disordini nei Cie Maroni minimizza, spiegando che nei centri di identificazione ed espulsione sono in corso proteste in conseguenza dell'allungamento dei tempi di trattenimento nelle strutture previsto dalla legge sulla sicurezza appena entrata in vigore: «Siamo comunque in grado di gestire la situazione» ha assicurato il ministro. «Si è parlato di restituzione alla mafia o alla magistratura delle auto di grossa cilindrata confiscate ai mafiosi e assegnate alla polizia, ma non è così».

CARCERI - Un capitolo a parte lo dedica il Guardasigilli al nodo carceri. L'Europa ha detto Alfano «non può chiudere gli occhi» di fronte al problema del sovraffollamento carcerario italiano: su 63.571 detenuti che stanotte hanno dormito nelle carceri italiane oltre 20mila (pari a circa il 30-40%) sono infatti stranieri, dunque o l'Ue «fa applicare i trattati» per il rimpatrio dei detenuti «oppure ci si dà i fondi necessari per realizzare» nuovi penitenziari. Intenzione del governo - ha sottolineato il Guardasigilli - non è quella di far ricorso a nuove amnistie o indulti, ma di costruire nuove carceri per le quali, però, servono fondi. Per 17mila nuovi posti occorrono 1,5 miliardi di euro: 200milioni sono stati già stanziati dal Cipe, ma - ha aggiunto il ministro - devono essere definite le altre fonti di finanziamento prima di portare il piano carceri in uno dei prossimi consigli dei ministri «entro il 15 settembre».

IN ABRUZZO: TRA UN MESE LE PRIME CASE - Dopo la conferenza stampa al Viminale Berlusconi si è spostato in Abruzzo. In visita a Onna, il premier ha spiegato che nelle aree colpite dal terremoto le case che sono in fase di ricostruzione «non hanno elementi di precarietà, sono calde d’inverno e fresche d’estate. Sono sicuro che molto difficilmente verranno lasciate dagli abitanti (a ricostruzione terminata) perché sono molto belle e immerse nel verde». Il premier si è mostrato soddisfatto per l’andamento dei lavori «che segnano 3-4 giorni di anticipo rispetto ai programmi» grazie anche ai lavori organizzati sui tre turni. E proprio alle maestranze Berlusconi ha rivolto un ringraziamento. Poi, rivolgendosi ai giornalisti ha sottolineato come fosse «logico» e «doveroso» per lui recarsi in Abruzzo il giorno di Ferragosto «proprio per il rispetto che ho di queste persone che hanno rinunciato alle vacanze per spirito di solidarietà» nei confronti dell’Abruzzo. «Abbiamo fatto un bel miracolo all'italiana» ha detto Berlusconi si è complimentato con le maestranze che a Cese di Preturo (L'Aquila) stanno portando a compimento le nuove costruzioni per i terremotati su piastre antisismiche. E ha spiegato che le prime case saranno consegnate tra un mese.