15.6.10

di Giovanna Chiarilli

Presentato il terzo libro di Goffredo Palmerini, una raccolta di “notizie, fatti ed eventi prima e dopo il terremoto del 6 aprile 2009".

Da diversi anni, Goffredo Palmerini ha messo sotto i riflettori del mondo, il suo Abruzzo, L’Aquila, e tutti gli Aruzzesi nel mondo. Questo quanto echeggiato
più volte nell’Auditorium di Palazzo Silone - la sede del governo regionale all’Aquila - in occasione della presentazione del terzo libro dedicato ancora una volta alla sua terra, “un’impresa – ha sottolineato Mario Narducci, giornalista, poeta, direttore di TV Uno nonché coordinatore dell’evento – che non è riuscita neanche alle istituzioni”. Narducci ha evidenziato il giornalismo di servizio di Palmerini, che si pone anche come “azione politica”, e soprattutto le puntuali argomentazioni di Letizia Airos, giornalista di America Oggi e web manager dell’edizione on line del quotidiano di New York, nella sua pregevole prefazione al volume.


Tra gli intervenuti, l’avv. Paola di Salvatore, dirigente del Servizio Politiche Culturali della Regione Abruzzo, che con emozione ha sfogliato il libro di Palmerini appena uscito dalla tipografia, tratteggiandone il valore di memoria e documentazione. La dirigente ha voluto ringraziare l’autore per aver amplificato, con i suoi articoli, l’effetto degli eventi culturali di cui è ricco l’Abruzzo e che neanche il terremoto è riuscito a bloccare.

Tiziana Grassi, giornalista, scrittrice nonché studiosa, con encomiabile passione, delle migrazioni, ha definito Palmerini “un ponte tra l’Abruzzo e il mondo, ma anche
dal mondo all’Abruzzo. Gli articoli di Palmerini raccolti in questo volume – ha affermato – sono riusciti ad andare oltre il già indispensabile, utile ruolo di informazione. Egli ha saputo creare una cartografia dell’anima, perché oltre ad informare, raccontare, Palmerini interpreta i sentimenti, lo stato d’animo di chi ha lasciato la propria terra senza mai dimenticarla, valorizzando questo ‘mondo’ in tutte le sue sfaccettature”. Tiziana Grassi ha infatti ricordato l’attenzione rivolta da Palmerini anche alle nuove generazioni, al mondo delle donne, agli abruzzesi eccellenti. Nel leggere una significativa frase di Benedetto Croce, (“Quando c’è bisogno non solo di intelligenza agile e di spirito versatile, ma di volontà ferma e di persistenza e di resistenza, io mi sono detto
a voce alta: Tu sei abruzzese!), Tiziana Grassi ha poi richiamato alla memoria la dignità che tutti gli abruzzesi hanno dimostrato in occasione del sisma, e la grande gara di solidarietà subito attivata dalle comunità all’estero, e non solo abruzzesi.

Gli articoli raccolti nel libro spaziano dal maggio del 2008 al dicembre 2009, gran parte di questi sono stati scritti dopo il 6 aprile: una data che nessun abruzzese dimenticherà mai. Anche in quella drammatica vicenda, Palmerini non ha mai smesso di informare, ma anche rassicurare, per quanto possibile, chi da fuori voleva sapere, conoscere, e soprattutto “fare qualcosa”. Il tempo di veder ripristinati i collegamenti telefonici, e Goffredo Palmerini ha riacceso il suo contatto, il suo legame con il mondo, con la sua gente.


Toccante anche l’intervento della prof. Maria Grossmann, docente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università dell’Aquila, per molti anni preside della stessa Facoltà, la cui sede è oggi ospitata a Paganica, popolosa frazione de L’Aquila dove Palmerini è nato e vive. “Ho avuto modo di leggere il pezzo di Goffredo sul concerto diretto da Josè Maria Sciutto alla Sala Nervi, in Vaticano, in occasione dei 140 anni dell’ospedale Bambin Gesù. Anch’io ero a quel concerto, ma quasi mi ha emozionato di più leggere il racconto di Palmerini”. La Grossmann ha tra l’altro aggiunto che “il volume si legge piacevolmente, presenta una scrittura di eccellente qualità, perfetta, senza un
a sbavatura, che si giova d’un grande lavoro di ricerca. Ogni capitolo, poi, sembra scoprire un gioco di scatole cinesi, dove un argomento ne apre un altro e un altro ancora, con sorprese talvolta inattese”. Ha infine sottolineato il prestigio dell’Università aquilana, il suo essere mèta ambita anche da molti studenti stranieri. Purtroppo numerosi sono stati proprio gli studenti vittime del terremoto. Ora l’Università ha bisogno di nuova linfa, nuova attenzione, per ritornare al più presto ai fasti del passato. E proprio la Grossmann ha voluto lanciare un appello a Palmerini, affinché anche grazie ai suoi articoli si riesca tenere desta l’attenzione sull’Ateneo, uno degli emblemi dell’Aquila.

Francesca Pompa, presidente di One Groupe Edizioni, ha ricordato che il volume ha subito dei ritardi proprio per gli inevitabili “disagi” che il sisma ha recato a tutto il territorio. “Non potevamo, quindi, non aggiungere anche tutto il lavoro di Palmerini svolto dopo il 6 aprile”. La presidente della casa editrice di “L’Aquila nel Mondo” ha reso noto che i proventi del libro sono destinati all’Istituto Cinematografico dell'Aquila "La Lanterna Magica"
, per contribuire al restauro delle pellicole danneggiate dal terremoto che fanno parte della prestigiosa Cineteca dell’Istituto, tra le più qualificate ed importanti in Italia.

E proprio il fondatore e presidente onorario dell’Istituto Cinematografico, Gabriele Lucci, figura insigne della cultura cinematografica italiana, era presente all’evento ed ha portato la sua testimonianza, ricordando che insieme a Palmerini ha condotto due missioni culturali, a New York, Los Angeles e San Francisco, e conosciuto le nostre comunità all’estero.
Presenti anche molte personalità della cultura, della musica e dell’arte, alcune giunte da lontano, come lo scultore Giuseppe Gentili, da Camerino, o come il direttore dell’Eco di San Gabriele, Pierino Di Eugenio, per non parlare di Anna Fantilli, presidente dell’Associazione degli Abruzzesi in Paraguay che, trovandosi in Italia, ha fatto di tutto per presenziare all’evento. Il presidente della X Circoscrizione comunale, Ugo de Paulis, ha portato il suo caloroso saluto e quello dell’intera comunità di Paganica.

Nel suo intervento, Goffredo Palmerini ha voluto innanzitutto ringraziare i presenti, gli amici, coloro che hanno contribuito alla realizzazione del volume, ed in particolare i direttori delle testate italiane che ospitano i suoi articoli. Un ringraziamento che ha messo, nero su bianco, anche nel libro dedicato agli Abruzzesi nel Mondo, ai Volontari della Protezione Civile, agli Aquilani.


Un’ultima annotazione. Prima della presentazione del suo libro, Goffredo Palmerini ha voluto far a vedere L’Aquila “ferita”: il cuore della città “ingabbiato”, trafitto da tubi, teli, travi, con squadre di vigili e militari ancora al lavoro in quelle strade fino al 5 aprile piene di vita, giovani, luci. Oggi deserte. Ma l’Aquila, come ha scritto Palmerini in uno dei suoi articoli, “risorgerà”. Ancora una volta!