16.9.10

di Red. UMDI -

(UNMONDODITALIANI) Tiziana Grassi è stata candidata dal Direttore di UN MONDO D’ITALIANI, Mina Cappussi, per l’edizione 2010 del Premio Globo Tricolore. E l’ha vinto! In attesa della cerimonia di premiazione il 18 settembre, a cura della madrina del premio, Patrizia Angelini, UN MONDO D’ITALIANI ha intervistato Tiziana Grassi in esclusiva, nella sua bella casa, traboccante di personalità, momenti rubati, viaggi, attività vulcaniche e libri.
Tiziana Grassi, si aspettava un tale riconoscimento?
“Assolutamente no. Immagino che saranno giunte tantissime candidature e questo mi inorgoglisce ancor più. Non è un sogno, è “il” sogno che si realizza, a coronamento di anni di lavoro, sia in Italia che all’estero, dedicati agli Italiani nel mondo, come autrice televisiva a Rai International. Tra l’altro, colgo l’occasione per ricordare che Sportello Italia, ridotto così vistosamente negli ultimi tempi era, secondo me, non solo un notiziario, un programma di cultura,un contenitore, ma un progetto, un programma di servizio, che mi ha consentito, per anni, di stare a stretto contatto con i nostri connazionali, conoscere i problemi che ci segnalavano, sostenerli nelle piccole cose di ogni giorno. Si è trattato di una palestra di vita e della più straordinaria esperienza che poteva capitare ad una giornalista sul piano umano e professionale, per le opportunità che mi si sono presentate, di rendermi utile, concretamente, attraverso le rubriche e i professionisti messi a disposizione per le questioni più disparate, dalla pensione al fisco, dalla cittadinanza, alla salute. E se da una parte ciò mi ha consentito di rendermi utile, dall’altra questo enorme bagaglio di stimoli mi ha arricchita di un patrimonio umano incredibile”.
Lei ha una dedica speciale per questo premio, vero?
“Sì. Dedico simbolicamente il Globo Tricolore a quegli uomini e a quelle donne le cui storie ho raccolto in un Dvd, “Segni e Sogni dell’Emigrazione” e che mi hanno condotto in punta di piedi nel mondo della prima emigrazione, perché è grazie a quelle storie, che è cresciuta in me una passione travolgente, che coltivo come giornalista e come studiosa di fenomeni migratori”.
Cosa bolle nella pentola di Tiziana Grassi?
“In effetti è un pentolone doppio. In cantiere, infatti, ho un’altra, imminente opera di ampia portata, dedicata proprio all’emigrazione, che sto scrivendo a quattro mani con il direttore della vostra testata, Mina Cappussi, e che sarà presentata in occasione della ricorrenza del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Ma ne parliamo più in là”.
Propositi per il futuro.
“Il futuro è costituito dai sessanta milioni di oriundi ai quali la nostra attenzione deve essere necessariamente rivolta. Ho avuto la fortuna di collaborare, come autrice di contenuti scientifici per la società Dante Alighieri, alla organizzazione della Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani nel Mondo, che si è tenuta alla Fao, organizzata dal Ministero per gli Affari Esteri. Sono state affrontate le diverse macro aree tematiche, si è dato spazio ai 450 delegati, oriundi dai 18 ai 35 anni, provenienti da tutti i Paesi in cui c’è una comunità italiana. Un patrimonio umano di inestimabile valore.
Ci parlava di una trasmissione di servizio.
“A “Sportello Italia”, programma di Rai International, ci scrivevano segnalando quel bisogno di appartenenza di cui si è a lungo parlato. Li aiutavamo nelle pratiche per riacquistare la cittadinanza italiana, ma l’interesse deriva anche dalla necessità di chiudere il cerchio, venire in Italia a conoscere i luoghi originari dei nonni. Si riappropriavano, così, di un tassello importante della loro storia. Contattavamo le comunità d’origine, per ricreare quel tessuto connettivo capace di collegare idealmente quel vissuto, quel sentire che è l’origine italiana”.
C’è qualcosa che vuole dire, come italiana eccellente?
“Sento, come giornalista di dover lanciare una sfida, un appello alle istituzioni, da leggere come segnale che non può e non deve cadere inascoltato. Noi che viviamo in Italia, una terra di grande emigrazione, abbiamo il dovere morale di accogliere le richieste dei nostri emigrati, di ascoltarli, fornire risposte, rafforzare i legami esistenti, realizzarne di nuovi attraverso l’indizione di stage, progetti bidirezionali, eventi, corsi. Dobbiamo cogliere questa opportunità, i giovani devono continuare a sentirsi parte dell’Italia. Le terze, quarte, quinte generazioni fondano questo interesse all’Italia sul legame affettivo, emotivo, familiare. Sta a noi far sì che a quel legame si aggiunga quello culturale, di studi, di lavoro, di formazione. I pionieri hanno trasmesso l’amore per l’Italia, noi dobbiamo far passare l’amore per lo stile italiano, le produzioni italiane, la cucina e il turismo in Italia”
E questo legame con UN MONDO D’ITALIANI?
“Fin da quando lavoravo in Rai International, nel panorama della stampa di settore mi sono sentita stimolata da questa testata, per il rigore informale, per la professionalità, certo, ma soprattutto per quella capacità empatica di comunicare con i nostri connazionali all’estero. Mi ha colpito questo doppio registro di UN MONDO D’ITALIANI, che da un parte fa informazione, e dall’altra rafforza legami, colora l’informazione, la rende calda, vicina alla gente. Il mix giusto tra cultura e servizio, tra sapere rigoroso e briosa leggerezza, un registro comunicativo di successo che è diventato case history, e sede di stage per l’Università Roma Tre e per altri prestigiosi atenei italiani”.
E’ seguito il battesimo vero e proprio. Il nostro direttore, Mina Cappussi, è diventata la Madrina di Tiziana Grassi vincitrice del Globo Tricolore per l’Italia.
“Alla luce di quello che ci siamo detti, la candidatura da parte di UN MONDO D’ITALIANI mi ha dato una gioia doppia. Da una parte è stato riconosciuto il mio impegno in favore degli italiani all’estero, dall’altra ho avuto la fiducia di una testata di spessore, che ho sempre ammirato per il la preziosa opera che sta portando avanti e per lo stile personalissimo e avvincente. Non mi si poteva fare regalo più bello. Sono grata a UN MONDO D’ITALIANI che mi ha consentito di aggiudicarmi il prestigioso Globo Tricolore. Una testata con la quale si avvia una proficua stagione di produzione con un’opera inusuale che definisce un know how e si suggella un patto di stima reciproca all’interno di un progetto ambizioso, che abbiamo voluto condividere, per una crescita comune. La dott.ssa Cappussi ed io siamo infatti co-autrici di questa opera unica e autentica che uscirà nel 2011, in concomitanza con i 150 anni dell’Unità d’Italia, perché la commemorazione di una tale ricorrenza non può prescindere da quelle che sono state le ondate migratorie degli italiani e perché l’Italia non sarebbe tale senza questo tassello importantissimo, che è la storia dell’emigrazione”.
UN MONDO D'ITALIANI -- ITALIAN INTERNATIONAL DAILY MAGAZINE
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