21.2.11


Nella seduta dello scorso 15 febbraio, il Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato ha proseguito l’indagine conoscitiva sulle politiche relative ai cittadini italiani residenti all'estero con l’audizione del Ministro della gioventù Giorgia Meloni.
Accompagnata dal capo di Gabinetto, Raffaele Perna, Meloni è stata accolta dal Presidente Giuseppe Firrarello (Pdl) che nell’introdurre la seduta ha sottolineato come "la realtà dei giovani italiani all'estero sia un fenomeno di grande rilievo e in continua espansione". Da un lato, ha precisato, "la "nuova emigrazione" si caratterizza per la volontà di maturare esperienze professionali e formative da parte di giovani particolarmente qualificati", dall’altro, "i discendenti degli italiani all'estero sono giovani pienamente inseriti nel loro contesto di residenza, ma che manifestano un sempre crescente interesse per la cultura e per il collegamento con il Paese di origine dei loro genitori e nonni".
Il Ministro Meloni ha iniziato il suo intervento fornendo una panoramica sulle iniziative del Ministero dedicate alle giovani collettività italiane nel mondo, soprattutto, ha tenuto a sottolineare, "dando seguito alla prima Conferenza dei giovani italiani all'estero che si è svolta a Roma nel dicembre del 2008".
"Le competenze del Ministero della gioventù riguardano i giovani italiani all'estero non solo dal punto di vista formale ma anche sostanziale; a fronte dell'innalzamento dell'età media in Italia – ha osservato Meloni – si riscontra invece un dato esattamente opposto per quanto riguarda la distribuzione demografica dei connazionali nel mondo. Le nuove generazioni italiane scontano attualmente un più ristretto ventaglio di opportunità rispetto alle precedenti e, tuttavia, ci sono due punti di forza che possono favorire la crescita umana e professionale dei giovani. In primo luogo, la familiarità con le nuove tecnologie e le accresciute capacità di accesso alle informazioni e ai contatti. In secondo luogo, si è in presenza della prima giovane generazione in grado di muoversi e di viaggiare all'interno dell'Unione europea ma anche fuori, avvalendosi dei ridotti costi di viaggio e dell'utilizzo di una moneta forte".
"Applicando su larga scala quella filosofia che è alla base del noto progetto Erasmus – ha continuato il Ministro – vi sono studenti e lavoratori qualificati che si recano all'estero. Vi sono anche, peraltro, i discendenti dei primi emigranti italiani. In entrambi i casi, si tratta di giovani che possono svolgere un importante ruolo per l'Italia all'estero e rispetto a tali soggetti sussiste l'esigenza di un rafforzamento dei legami. L'esperienza concreta delle riunioni dei giovani italiani all'estero ha fatto emergere un forte sentimento di appartenenza rispetto alla madrepatria e la volontà di costruzione di una rete di solidarietà tra giovani con le medesime origini".
Il Ministro ha quindi richiamato "l'importanza di un'iniziativa di scambio di visite tra giovani in Italia e all'estero, per lo svolgimento di attività di formazione e volontariato. Lo stanziamento apposito ammonta a circa 1,5 milioni di euro che verranno utilizzati entro quest’anno. Il bando si suddivide in tre fasi e ha riscosso un soddisfacente grado di interesse, pur essendoci ancora possibilità di miglioramento. Infatti, la maggiore volontà di partecipazione si è ravvisata nell'Italia meridionale, a livello nazionale, e nei paesi nell'America latina per quanto riguarda l'estero". Per Meloni, dunque, "è evidente che la possibilità di scambio informativo è stata percepita come una opportunità di lavoro e di studio da cogliere soprattutto ove analoghe possibilità risultino scarse. Questo primo esperimento pilota è presumibile si riproporrà nuovamente alla scadenza, facendo adeguato uso della prima esperienza per rimodularne le modalità. Occorrerà, in particolare, agevolare scambi anche rispetto a paesi molto lontani geograficamente, pur alla luce delle limitate risorse finanziarie disponibili".
Il Ministro ha ricordato anche la volontà di "giungere alla creazione di un portale telematico unico di contatto tra chi ha partecipato e chi intende partecipare a queste iniziative", per poi citare il Premio del Ministero per i giovani talenti italiani nel mondo "che tende a valorizzare i punti di eccellenza sia che operino in patria, sia che lavorino all'estero" e la promozione, svolta l’anno scorso, della musica italiana negli Stati Uniti con la collaborazione del Ministero e delle altre strutture pubbliche deputate alla promozione dell'Italia nel mondo.
Precisato che "la mobilità dei giovani in Europa assume una connotazione del tutto peculiare, in un'ottica di cittadinanza europea", Meloni ha auspicato che "possa svolgersi una seconda edizione della giornata mondiale dei giovani italiani all'estero in collaborazione con il Ministero degli affari esteri".
Nel dibattito che ne è seguito, il senatore del Pd Nino Randazzo ha espresso il suo "rammarico" per la "non adeguata diffusione della conoscenza presso i giovani australiani del progetto di scambio formativo illustrato dal Ministro. Ricordo – ha proseguito – l'esistenza di un accordo bilaterale tra Italia e Australia per lo svolgimento di vacanze lavoro, che, se da un lato ha visto circa 25.000 giovani italiani recarsi in Australia, ha per converso visto un numero estremamente esiguo di australiani che hanno vissuto per un periodo in Italia. Le motivazioni sono essenzialmente legate alle difficoltà burocratiche di ottenere i necessari permessi in Italia".
Il ministro ha subito risposto spiegando che "si è trattato evidentemente di un problema di tipo amministrativo, svincolato da una scelta politica".
Senatore del Pdl, Raffaele Fantetti ha ribadito come "la nuova emigrazione italiana all'estero si caratterizzi per un elevato livello professionale e sia diretta soprattutto in Europa" e sollecitato, "anche in un'ottica di diffusione della conoscenza delle iniziative che il Governo italiano rivolge ai giovani italiani all'estero, lo svolgimento di un maggiore numero di visite di esponenti dell'Esecutivo alle collettività italiane nel mondo" perché a suo avviso "ciò conferirebbe visibilità e agevolerebbe un collegamento diretto".
Quanto alla presenza di "talenti" italiani all'estero, Fantetti ha rilevato come "la limitatezza delle opportunità presenti in Italia spinga alla ricerca di nuovi canali all'estero, ferma restando una volontà di rientro, ove fosse possibile, e un forte attaccamento al paese d'origine".
Il senatore Claudio Micheloni (Pd) ha invece sottolineato "l'improprietà di riferirsi ai cittadini italiani all'estero come ambasciatori dell'Italia nel mondo. Si tratta – ha osservato – di una terminologia che tende a valorizzare un ruolo a cui non ha finora fatto da contraltare un adeguato sostegno politico. Apprezzo l'iniziativa di scambio culturale esposta dal Ministro, ma mi dispiace della scarsa conoscenza delle stesse tra le collettività di italiani all'estero. La nuova emigrazione professionalmente qualificata, che vede molti cittadini italiani e di origine italiana divenire classe dirigente all'estero, dovrebbe essere adeguatamente valorizzata dai Governi nazionali, a prescindere dal colore politico". Micheloni ha voluto ricordare anche come "all'estero vi siano numerose iniziative spontanee di celebrazione dell'unità italiana, in misura ancora maggiore rispetto al livello nazionale. Tuttavia, si assiste a una preoccupante decurtazione degli stanziamenti economici dedicati alle scuole italiane all'estero, agli istituti di cultura e alla rete consolare. Auspico che il Ministro per la gioventù possa esercitare un'azione politica a sostegno delle giovani generazioni di italiani all'estero e spero che possa instaurarsi una costruttiva sinergia tra il Comitato e il Ministero per la gioventù per individuare le modalità più efficaci di collegamento con i giovani italiani nel mondo".
Senatore del Pdl Basilio Giordano ha detto di "apprezzare la volontà espressa dal Ministro di una sempre maggiore vicinanza alle collettività di giovani italiani nel mondo. Ritengo sia utile una maggiore attenzione da rivolgersi anche al di fuori dell'Unione europea", ha aggiunto precisando poi di ritenere "preoccupante che vi sia una scarsa conoscenza dell'opportunità di scambio formativo istituita dal Ministero e che vi siano stati pochi progetti finanziati per il Nord America". Il senatore ha quindi ricordato al Ministro che ci sono ancora "difficoltà per ottenere l'equipollenza dei titoli di studio conseguiti nel continente americano" e chiesto, infine, a Meloni "se vi siano delle iniziative del Ministero per la gioventù per la celebrazione dell'anniversario dell'Unità italiana con specifico riferimento ai giovani italiani in patria e all'estero".
Ultima ad intervenire, Mirella Giai (Maie) ha ricordato "le difficoltà che i giovani italiani residenti in Sud America riscontrano per la realizzazione dei propri progetti di vita. Il tradizionale canale associativo fatica a coinvolgere le nuove generazioni e viene percepito come distinto. Auspico quindi in un'ottica di maggior coinvolgimento l'importanza di strumenti informatici adeguati che forniscano informazioni tempestive aggiornate e esaustive".
Nel replicare agli interventi, Meloni ha ribadito "anche alla luce del mio percorso politico, l'importanza da sempre attribuita alle giovani generazioni di italiani all'estero. Credo sia opportuno celebrare l'anniversario dell'Unità d'Italia in patria ma anche all'estero". Il Ministro ha quindi citato il progetto "per ricordare il ruolo significativo svolto dai giovani durante il Risorgimento per la costruzione dell'Unità nazionale. Il progetto "Gioventù ribelle" si è sostanziato in una mostra inaugurata a Roma e che si sposterà nelle altre città italiane, oltre ad altre iniziative culturali, teatrali, musicali e alla creazione di un sito internet. Anche il mio Ministero deve fare i conti con una riduzione lineare dei fondi, in ottemperanza alle priorità di politica economica individuate dal Governo nel suo complesso, ma vi assicuro il mio impegno per l'attuazione concreta di politiche efficaci per i giovani all'estero".
Quanto ai bandi di formazione, Meloni ha precisato che "il primo progetto era stato studiato principalmente per favorire i collegamenti con i Paesi al di fuori dell'Unione europea, quasi a completare il positivo riscontro del progetto Erasmus. Credo sia necessaria una migliore comunicazione sia con i destinatari delle iniziative, sia con i parlamentari più interessati", ha riconosciuto, assicurando infine il suo impegno sia "per una sempre migliore circolazione delle informazioni, anche attraverso il costante aggiornamento del sito internet del Ministero" che per "ulteriori incontri con il Comitato". (aise)