21.3.09

Bologna- «Il più lungo striscione della storia della città» basterebbe a coprire due volte la distanza fra le porte dello stadio Dall’Ara. Genitori e insegnanti lo hanno srotolato ieri alle 17,30 in via Rizzoli.

Questo striscione rappresenta le 17.700 famiglie bolognesi che chiedono «la cancellazione del tempo corto e del maestro unico della Gelmini». Le lettere che compongono la scritta sono state tracciate «a mano nei giorni scorsi da decine di mamme, papà, bambini e maestre». Nel pomeriggio di venerdì hanno continuatoa a sbizzarrirsi disegnando negli spazi bianchi attorno alle lettere, in compagnia di Pea Brain, la graffitista conosciuta per l’ochetta stilizzata, e dell’illustratrice Elena Balboni, fra la musica degli artisti che accompagnano sempre le manifestazioni delle scuole bolognesi.

Poi lo striscione è stato portato da un serpentone di mani fino a piazza Malpighi e ritorno.

Oggi una delegazione bolognese consegnerà al ministero della Pubblica istruzione le 17.700 «domande di buona scuola» raccolte dal camper-segreteria che nelle scorse settimane ha girato la provincia per raccogliere le «richieste di mantenimento dei modelli organizzativi, didattici ed orari aboliti dalla legge Gelmini».


Per chi non ne sa nulla su questo decreto. Vi raccontiamo di cosa si tratta:


- Non parla di tempo pieno. Prevede il ritorno al maestro unico con orario settimanale di 24 ore.

-L'articolo 4 parla chiaro: "Le scuole costituiscono classi da affidare ad un unico insegnante e funzionanti 24 ore a settimana"

-La chiusura delle piccole scuole è inserita nel decreto per il contenimento della spesa sanitaria. Protestano le Regioni: "È di nostra competenza"

-Se l'orario settimanale è di 24 ore non c'è posto per l'insegnante di inglese, visto che sono obbligatorie 2 ore di religione.

-Nel 2010 il fondo di finanziamento ordinario degli atenei scenderà da

mld e 800mln a 6mld e 100mln.

-Nei prossimi tre anni ogni 10 docenti che andranno in pensione solo 2 verranno rimpiazzati. Si blocca l'ingresso dei giovani.


Questo decreto a suscitato nella gente la voglia di farsi ascoltare. Di dire NO al decreto Gelmini che farebbe molti passi indietro nella scuola.

Ecco cosa scrivevano gli studenti di Forlì a dicembre dell'anno scorso:


12 Dicembre

Ritrovo : h.8.30 in Piazzale Vittoria

Manifestazione Studentesca

Contro la demolizione della scuola pubblica,

contro i tagli indiscriminati al mondo della ricerca,dello sviluppo,

frutto di una crisi che NOI non abbiamo voluto e che ci vorrebbero far pagare.

FUTURI LAVORATORI affianco ai lavoratori protestano contro la precarizzazione del FUTURO DI TUTTI!!



Cosa sta accadendo oggi? Quello che vi raccontavamo. Striscioni, muri di libri, cortei, lezioni all'aperto e altre manifestazioni. E non solo.

In Emilia Romagna hanno fatto un taglio secco che vale 1.359 posti nella Regione. Il colpo di accetta lo ha annunciato ieri il ministro della Pubblica Istruzione ai sindacati. Secondo le tabelle la Regione è tra le meno penalizzate in Italia. I posti in meno saranno 243 nella scuola primaria, 688 alle medie, 427 alle superiori. I posti di sostegno restano stabili, a quota 5.900.

Ed è ancora l'inizio di quanto questo decreto possa fare.