27.7.09








STORIE DI EMIGRAZIONE. LA FAMIGLIA BECCHI DA PARMA (ZIBELLO) A MAR DEL PLATA. DALL’ITALIA ALL’ARGENTINA PER TORNARE IN EMILIA ROMAGNA di Becchi -






La storia della nostra famiglia raggiungerà fra poco i cento anni: è per questo che noi discendenti, che continuiamo a mantenerla in vita portando il cognome Becchi, vogliamo ricostruirla, ora che viviamo in due mondi contemporaneamente, l’Argentina e l’Italia, Mar del Plata e Parma.



Mio nonno Alberto Becchi arrivò da Zibello a Mar del Plata il 23 gennaio 1913 insieme a mia nonna Pierina Alessandra Soldi Grisoli; con loro c’era anche Chiara Bianchi, la madre di mio nonno, e i suoi tre fratelli maschi, Riccardo, Giovanni e Alfredo.
Alle spalle erano rimasti i ricordi, la famiglia, gli amici, ma anche una situazione di povertà estrema che è stata la causa della partenza verso una terra sconosciuta, dove ad aspettarli c’era solo la cugina gemella di mia nonna, Pia Soldi Robuschi, che era arrivata un anno prima e aveva scritto alla famiglia di venire a “fare l´America”, in una città, Mar del Plata, che aveva soltanto 35 anni dalla sua fondazione e contava poco meno di 10 mila abitanti, mentre ora sono 700 mila.
Da allora in poi la vita matrimoniale di Pierina Grisoli e Alberto Becchi si è concentrata sull´educazione dei figli: Hayde Clara che è ancora in vita con i suoi 94 anni, Marina e Alberto Óscar, mio padre, entrambi deceduti.
Alberto lavorava come muratore. Con molti sforzi riuscì poi a comprarsi un taxi: fu tra i primi a fare questo lavoro, avendo ottenuto addirittura la licenza numero 2 della città di Mar del Plata. Ogni volta che veniva a Mar del Plata il Presidente Alvear, era lui uno dei tassisti che lo portava in giro e al suo domicilio in città. Pierina, invece, governava le case degli altri durante l’inverno, faceva la cuoca per conto terzi e la governante in un hotel durante la stagione estiva. Entrambi ricordavano sempre con emozione l´altra vita, quella di Zibello.
Dopo due anni in Argentina, mia nonna ricevette la triste notizia che il suo unico fratello maschio, Alberto Grisoli, che lavorava in miniera, era morto in guerra.
Mia nonna Pierina aveva inviato denaro e aiutato i suoi genitori rimasti a Zibello dal 1913 fino alla loro morte, avvenuta nel 1952. Lei ebbe l´opportunità di viaggiare in Italia nell´anno 1950, ormai vedova, e di ritornare al suo paese, dove incontrò i genitori ancora vivi, e le sue sorelle, dopo quasi quarant’anni di lontananza. Incontrò anche un fidanzato della sua giovinezza ancora celibe, che le chiese di sposarlo.
Pierina morì nel 1989, a 94 anni: a tale età, non riuscì a sopravvivere alla morte improvvisa del figlio. Da allora noi ‘argentini’ abbiamo perso ogni contatto con la nostra famiglia di Zibello fino al 2001, quando io – chiamato dal mio stesso sangue – in occasione del mio primo viaggio in Italia, a Verona, in compagnia di alcuni imprenditori argentini, grazie ad alcuni numeri telefonici che mi ero portato dietro, riuscii a rintracciare – aiutato da una persona che mi traduceva dall’italiano - mia cugina e sua madre, ossia la sorella di mio padre.
Ricordo che non parlavo una parola d’italiano e che l’appuntamento era alla stazione ferroviaria di Bologna. L’accordo era che mia cugina sarebbe venuta con un ombrello verde in modo da poterla riconoscere. Non riesco a descrivere l’emozione di questo incontro.
Tra italiani e argentini, la famiglia Becchi è composta da quasi duecento persone, tutti discendenti di Alberto e Pierina. Oggi molti di loro sono professionisti, persone occupate in attività pubbliche, politiche ecc. E’ anche il mio caso, essendo molto impegnato con la collettività italiana di Mar del Plata e, in particolare, con l´Emilia-Romagna.
Vorrei terminare questo racconto con il dolce ricordo di Alberto Becchi e Pierina Alessandra Grisoli.
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