8.8.09

da Corriere.it

MARCINELLE (Belgio) - La piena integrazione degli immigrati e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono «esigenze sociali e civili» e «diritti fondamentali». È quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato in occasione del 53° anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove, l'8 agosto 1956 in un incidente minerario persero la vita 262 lavoratori di cui 136 italiani.

È Gianfranco Fini, presente a Marcinelle, a leggere il messaggio del capo dello Stato. Quindi, parlando durante la commemorazione, aggiunge: «Il lavoratore merita rispetto anche se non ha il papier, il documento. Poi ci si può dividere su quali politiche siano più adatte a governare il fenomeno dell'immigrazione».


«Nel '56 la parola extracomunitari non esisteva ancora, ma se ci fosse stata i lavoratori italiani che morirono in quella strage sarebbero stati definiti extracomunitari e magari qualcuno l'avrebbe fatto con un certo disprezzo», ha aggiunto Fini. «Gli italiani che negli scorsi decenni hanno lasciato il Belpaese per andare a lavorare all’estero non venivano solo dal Sud ma anche dal Nord Italia, come dimostra l’anagrafe. Questo dato di verità storica lo ricordino oggi i tanti esponenti politici che rappresentano il Nord nel nostro Paese".

Si tratta della prima visita di un presidente della Camera alla miniera di Bois du Cazier proprio nel giorno dell'anniversario. Dal 2001 l'8 agosto è stato dichiarato Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Nel suo messaggio, Napolitano esprime la sua «ideale partecipazione» alle commemorazioni di oggi e invita le istituzioni e le forze sociali a porre «la massima attenzione e impegni coerenti» per realizzare pienamente i diritti all'integrazione e alla sicurezza sul lavoro.