4.10.09

dal sito emilianoromagnolinelmondo.it

Buenos Aires, il Caminito nel quartiere La Boca A marzo 2009 gli italiani residenti in America Latina - secondo i dati Caritas/Migrantes - hanno raggiunto quota un milione e cento mila, ovvero poco meno di un terzo di tutti quelli all’estero, con l’Argentina che guida la classifica per numero di connazionali presenti (544.000), seguita dai 235.000 del Brasile, dai 97.000 del Venezuela e poi ancora da Uruguay (73.000), Cile (40.000), Perù (26.000), Ecuador e Colombia (11.000), Messico (10.000), Paraguay (6.000), Repubblica Domenicana (5.000), Costarica (4.000), Guatemala e Bolivia (3.000).
Per dare la misura del fenomeno, basti pensare che solo a Buenos Aires ci sono circa duecento mila cittadini italiani, tanti quanti abitano in una nostra città di medie dimensioni. Comunque, che siano di grandi o ridotte dimensioni, le collettività italiane all’estero hanno una vita intensa, come attestano i 472 giornali (tra i quali 11 quotidiani, di cui cinque nelle Americhe), i 263 programmi radiofonici e i 45 televisivi in lingua italiana. La prima testata, la “Croce del Sud”, è stata fondata dai cappuccini di Rio de Janeiro nel 1765, mentre tra quelli attuali l’argentina “Voce d’Italia” ha già celebrato i cinquant’anno di attività. Una vitalità testimoniata anche dalle persone che studiano la nostra lingua, così come dai comitati della società Dante Alighieri (in America Latina operano ben 165 comitati dei 423 attivi all’estero) o dall’elevato tasso di partecipazione alle elezioni politiche italiane. Ma la presenza dei nostri connazionali in questo subcontinente diventa addirittura imponente se si tiene conto della discendenza italiana, stimata in circa la metà dell’attuale popolazione argentina e quasi un sesto (31 milioni) di quella del Brasile, dove, nello Stato di San Paolo raggiungerebbero il 50%. Nel 2006, il ministero degli Esteri precisava che delle richieste di acquisizione della cittadinanza italiana erano risultati positivi 71 mila casi, contro un milione e 83 mila pratiche in giacenza. Anche se la consistenza dei flussi di insediamento oggi non è più quella di una volta e a spostarsi sono soprattutto coloro che sono impegnati nella cooperazione internazionale oppure lavoratori di aziende, i Paesi latinoamericani continuano a rappresentare ancora uno sbocco privilegiato per le nostre imprese che operano all’estero e che qui realizzano un quarto del loro fatturato. Nel 2006, l’Associazione nazionale costruttori edili ha censito 500 cantieri in 75 Paesi del mondo, per un totale di 45 mila addetti e un volume complessivo di affari di 28 miliardi di euro. Inoltre, in America Latina si trova il 16% delle imprese a partecipazione italiana localizzate al di fuori dei confini dell’Unione europea”.