24.4.10

GIULIO TAMBURRINI ARTISTA. INTERVISTA ALLA GIORNALISTA DI REPUBBLICA, PAOLA SORGE. UNA VITA PER L’ARTE, DISEGNATA DALLA LUCE

di Mina Cappussi –

L’INTERVISTA ESCLUSIVA NELLA CASA-SALOTTO DELL’EREDITIERA AMERICANA, GWENDOLYN SIMPSON CHABRIER.GIULIO HA TRADOTTO I SUOI SOGNI IN OPERE D’ARTE”. TUTTA L’ESISTENZA DELL’ARTISTA È STATO UN RINCORRERE LA LUCE, ALLA RICERCA DI UN EQUILIBRIO CROMATICO E DELLE FORME. TUTTO PER LUI ERA PERFEZIONISMO. INSIEME ABBIAMO TRASCORSO SOLO SEI ANNI,MA SONO STATI INTENSI, PREGNANTI, STUPENDI. E’ STATO IL GRANDE E UNICO VERO AMORE DELLA MIA VITA”. PER UN VENTENNIO CIRCA LE NOSTRE VITE SONO SFIORATE.DISEGNAVA PER ME ANELLI E ALTRI GIOIELLI COME LE SUE SCULTURE, SPAZIALI, CARATTERIZZATI DA UN DINAMISMO VERTICALE, VERSO L’ALTO. CON LUI HO SCOPERTO L’ARTE.TUTTA LA NOSTRA VITA ASSIEME È STATA INTIMAMENTE LEGATA ALL’ARTE. CONOSCEVA L’ENEIDE A MEMORIA

Fare un’intervista ad una collega è sempre un banco di prova. Ma lei, Paola Sorge, giornalista del quotidiano "La Repubblica" per le pagine culturali, italianista e germanista, autrice di saggi sulla letteratura italiana del Novecentola casa-salotto di Gwendolyn Simpson Chabriere di una biografia di D'Annunzio, è una di quelle donne che la vita l’hanno letta e scritta dalle più diverse angolature,sedotte e mai abbandonate dall’arte di vivere, capaci di farti sentire a tuo agio anche a dorso d’un cammello. L’intervista, a dire la verità, nonostante il richiamo al mammifero asiatico della famiglia dei Camelidi, nome scientifico Bactrianus,una delle specie più grandi fra gli Artiodattili, non l’abbiamo fatta in qualche assolata distesa di sabbia, manella casa-salotto di Gwendolyn Simpson Chabrier, l’ereditiera americana che ha saputo conquistare la stima e il calore dei lettoridelle sue numerose pubblicazioni, ultima delle quali “Dietro al filo spinato” che racconta la storia della Shoah vista con gli occhi di un ebreo lettone sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti. Ma torniamo a Paola Sorge, che ci parla dellaGiulio Tamburrini, artista di fama internazionale mostra postuma che la città di Roma ha voluto dedicare al marito, l’artista, scultore e pittore, Giulio Tamburrini,scomparso il 22 maggio del 2007, una mostraper ricordare un maestro che ha cavalcato la parabola dell’esistenza alla luce della creatività, definito “poeta dell’ecologia mentale”eambasciatore dell’Inismo,movimento d’avanguardia Internazionale Novatrice Infinitesimale, che propugna il superamento di tutti i codici al fine di conquistare all'arte una creatività assoluta e senza limiti. La mostra“L’Estetica oltre la Materiasarà inaugurata giovedì 29 aprile, presso il Teatro dei Dioscuri, nel complesso di Sant’Andrea al Quirinale, a cura di Genny Di Bert ed Elena Green. Interverranno Maurizio Fallace, Direttore Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore, il critico d’Arte,Luigi Tallarico, il critico d’Arte, Genny Di Bert e la giornalista di Repubblica, appunto, Paola Sorge.

Giulio – comincia Paola – ha tradotto i suoi sogni in opere d’arte”,opera di Giulio Tamburrini

D. Tutta l’esistenza di Giulio Tamburrini è stata un rincorrere la luce, alla ricerca di un equilibrio cromatico e delle forme. Ma Tamburrini era innanzitutto uno scultore.

“Il gesto, la manualità, la forma.Tutto per lui era perfezionismo. Per 38 anni ha insegnato l’arte ceramica e dalle sue mani sono nati ben sei monumenti, l’ultimo dei quali postumo”.

D. Un monumento postumo? Che significa?

“Appassionata di Gabriele D’Annunzio, mi ero resa conto chenon esisteva un solo monumento dedicato al poeta-vate di origini abruzzesi. Ne avevo parlato con Giulio e lui ha raccolto la sfida. Nel 2003 ha realizzato i bozzetti e il Gabriele D'Annunzioplastico di un monumento dedicato a D’Annunzio, il volto del poeta tra due ali. Giulio stesso, prima della sua scomparsa, donò lo studio plastico all’università di Chieti Pescara. Che ne ha voluto fare un’opera, realizzata dal tecnico d’arte Domenico Annicchiarico, in jesmonite bianca, alta 4,25metri, per il Campus universitario a Chieti, dove ha sede il Rettorato dell’ateneo intitolato al poeta pescarese”.

D. Il rapporto di Paola Sorge con Giulio Tamburrini, al di là dell’immagine pubblica, dell’arte, della scrittura?

Ho conosciuto Giulio Tamburrini in tarda età, quasi alle soglie della vecchiaia. Insieme abbiamo trascorso solo sei anni, ma sono stati intensi, pregnanti, stupendi. E’ stato il grande e unico vero amore della mia vita”.

D. Il primo incontro, quello fatale?

“I casi della vita. Ad una mostra d’arte. Quando nessuno di noi frequentava, in genere, queste manifestazioni. Eppure per un ventennio circa le nostre vite sono sfiorate, frequentavamo le stesse persone, lui aveva letto e conosceva molto bene un miolibro sugli aforismi”.

D. Come era Giulio Tamburrini, uomo e artista?

“Molto esigente con se stesso e con gli altri. Amore per la perfezione, assoluta, intransigente”.

D. Le regalava gioielli disegnati da lui stesso. Come si è rapportata Paola Sorge all’arte?

“Sì, disegnava per me anelli e altri gioielli come le sue sculture, spaziali, caratterizzati da un dinamismo verticale,verso l’alto. Con lui ho scoperto l’arte. Prima non avevo avuto contatti ravvicinati con l’arte figurativa, attraverso Giulio si è aperto per me un mondo. Lo vedevo lavorare e gli leggevo negli occhi ciò che mi diceva, che era ispirato da me nel momento creativo. Ed era di una rapidità incredibile, come se l’ispirazione lo spingesse a dare materializzazione alla sua visione. Un uomo, un artista straordinario, vocato all’arte”.

D. Come si vive con un artista? Come si concilia il mondo dell’arte visiva con un’altra arte, quella della scrittura? Lei ha scritto diversi libri, tra i quali solo per citarne qualcuno, Una vita diversa dedicato a Guido Baggiani, L'arte della seduzione in Gabriele D'Annunzio”, I Modi Di Dire Della Lingua Italiana” per Newton.

“All’inizio è sto difficile. Giulio non amava i compromessi. Si apriva se si trovava in un ambiente che gli era congeniale, altrimenti non lasciava spiragli di sorta, si rinchiudeva nel suo guscio. Disdegnava i critici e la celebrità, non è mai stato avido di danaro, non frequentava le gallerie, fissava prezzi d’affezione. Ha fatto più di cento mostre, l’ultima, postuma, si è tenuta al Palazzo Ducale di Cavallino, in provincia di Lecce, nell’ambito della rassegna sul futurismo curata da Luigi Tallarico, a cent’anni esatti dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo sulle pagine del quotidiano francese “Le Figaro” del 20 febbraio 1909.Tallarico, tra i maggiori esperti di Futurismo, ha voluto completare la rassegna con quelle opere degli artisti contemporanei che hanno raccolto e sviluppato il canone futurista nella direzione di una avanguardia innovatrice

D. Luigi Tamburrini, ateo, autore di un libro, “Il Costo di Dio” che suona come una denuncia forte contro la Chiesa, considerata la “lobby esentasse più potente del mondo”. Tamburrini che considerava assurda l’idea di un Dio creatore, risposta fragilmente umana alla paura della morte. Non credeva alla vita dopo la morte, eppure, incoerenza del destino, il suo nome continua a vivere e ad acquistare sempre maggiore forza.

“E’ il destino dell’artista, che diventa immortale grazie alle sue opere. Le sculture, i graffiti policromi, tutta la produzione sprigionano un’energia incredibile, raffigurano mondi astrali, universi sconosciuti, il cosmo infinito. E per questo sono inequivocabilmente attuali. Tutte le opere che conservo in casa hanno questo potere di trasmettermi la gioia dopo i momenti brutti del distacco. Mi aiutano a sentire meno terribile l’assenza.Tutta la nostra vita assieme è stata intimamente legata all’arte, forti di una cultura umanistica legata agli autori latini e greci. Giulio conosceva l’Eneide a memoria, leggeva sempre i miei articoli e mi dava dei suggerimenti su qualche termine.Ci siamo vicendevolmente aiutati nell’arte”.

UN MONDO D'ITALIANI -- ITALIAN INTERNATIONAL DAILY MAGAZINE

Il Giornale Quotidiano Internazionale, già autorizzato nel 2006 dal Tribunale di Campobasso N.2/96, come edizione on line de “LAVOCE DEL POPOLO” e nel 2010 come e-magazine indipendente,diretto da Mina Cappussi,diffuso in ogni angolo del pianeta in cui vi sia una comunità italiana, sede di STAGE FORMATIVI per l’Università Roma Tre,Master post laurea in Scrittura, traduzione e comunicazione nelle professioni del web, del cinema e della televisione, collabora con l’emittente televisiva TRSP con il programmaomonino UN MONDO D’ITALIANI visibile a breve in chiaro e su SKYin tutto il mondo, associato al quotidiano ORA ITALIA dellaPatagonia Argentina e all’emittente radiofonica pubblica del sud America, Radio Nacional.Nata come LRA, Estación de Radiodifusión del Estado, ha trasmesso per la prima volta il 6 Luglio 1937dall’ufficio di Posta e Telegrafia nella città di Bs.As.Oggi è più conosciuta come Radio Nacional e trasmette da Viedma a Ushuaia, da Bs. As a Formosa; ha sottoscritto un accordo con Radio Emilia Romagna, RER, per il programma Ora Italia su 93.5 FM

Da oggi UN MONDO D’ITALIANI E TRSP A SERVIZIO DELLA GENTE: OGNI GIORNO.

Nei prossimi giorni, su TRSP, il programma televisivo settimanale UN MONDO D’ITALIANI in collaborazione con questo magazine.

www.oraitalia.blogspot.com

Ora Italia el programa de radio de los italianos en la Patagonia.

Producido y realizado por la Asociación Emiliano Romagnola de la Comarca Viedma Carmen de Patagones.

En convenio con "Un Mondo di Italiani" el periodico online del Molise y con la "Radio Emilia Romagna" la radio de la Región en Podcast.

facebook: mina Cappussi

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Vi ricordiamo l’appuntamento del 29 aprile, per una mostra da non perdere assolutamente.

“Imprigionare la luce per centellinarne i raggi e nell’atto di erompere investirli di verità dalle risonanze storiche”.

ANTOLOGICA DI GIULIO TAMBURRINI
A CURA DI GENNY DI BERT E ELENA GREEN

L’Estetica oltre la Materia

Sarà inaugurata

Giovedì 29 Aprile alle ore 17

la mostra di sculture del compianto maestro Giulio Tamburrini.

Interverranno
MAURIZIO FALLACE

Direttore Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore

LUIGI TALLARICO Critico d’Arte, GENNYDI BERT Critico d’Arte, PAOLA SORGE Giornalista.
DAL 29 APRILE AL 7 MAGGIO 2010 / TEATRO DEI DIOSCURI / VIAPIACENZA1 / ROMA

La mostra resterà aperta fino al 7 maggio.

Giulio Tamburrini (Atina, 1930 - Roma, 2007), noto scultore italiano, ha fatto della luce uno strumento di lavoro dedicandosi al graffito con la stessa, intensa passione, di colui che scopre a poco a poco la Vita.

La vita, dunque, Tamburrini ha amato intensamente conl’estrinsecazione della sua stessa arte, che ha espresso oltre che nella scultura, nella pittura, nella ceramica, nel graffito policromo.

“Messaggi provenienti dal di là della patina scura a dirci di un mondo migliore, come un invito fatto di luce a scavalcare il fossato dell’incultura e della morte”.

La non cultura, dunque, indissolubilmente legata al Nulla, nelle stesse parole di Tamburrini, che ha voluto dare una chiave di lettura delle proprie opere attraverso una sorta di “revisionismo filosofico” che ha siglato un movimento d’avanguardia che l’ha visto protagonista.

Oltre cento le mostre di Tamburrini in tutto il mondo, prima diquesta postuma che vuole essere un tributo della città di Roma ad un suo figlio illustre, poeta della luce e del colore che plasma la materia dando un senso alla forma in divenire.

Le opere di Tamburrini si trovano nei musei di Boston, New York, Detroit, Toronto, Windsor Ontario, San Paolo, Buenos Aires, Monaco di Baviera; in Italia nel Museo d'Arte Moderna e contemporanea di Verona, nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, nell'Accademia di Romania a Roma.

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