22.11.11

BOLOGNA\ aise\ - "Nella Regione Emilia Romagna c’è chi confonde le cose e va affermando che le marginali risorse messe a disposizione per il funzionamento della Consulta dell’Emigrazione siano un tutt’uno con i soldi pubblici che fanno camminare la politica. La demagogia toglie equilibrio.

I pochi soldi spesi per la nostra emigrazione non posso essere catalogati come costi della politica. Ci vorrebbe meno demagogia e più conoscenza dei fatti". Ne è convinto Renzo Bonoli dell’Istituto Fernando Santi dell’Emilia Romagna, che commenta così la presentazione di quattro disegni di legge regionali volti all’abolizione della Consulta.

"I fatti – sostiene Bonoli – sono lì a dimostrare come il permanente e curato rapporto con le nostre comunità regionali all’estero sia stato e sia funzionale allo sviluppo dei rapporti di carattere culturale ed economico con i paesi d’accoglienza all’estero e fondamentale per l’immagine e gli interessi della Regione che vanta tradizioni di accoglienza, di integrazione, di politiche economiche sane e intelligenti che tutto il mondo ci invidia. La nostra Regione, per quello che è e rappresenta ha il dovere di tenere insieme gli emiliano romagnoli della madrepatria con quelli che sono all’estero ed i cui diritti sono peraltro riconosciuti dallo Statuto regionale. Le ragioni sono diverse e essenziali".

"Alcune forze politiche, fatto salvo un formale omaggio alla Consulta, poi, con la presentazione di alcune proposte di legge, puntano ad abolire la Consulta dell’Emigrazione. Si spara alla Consulta – si chiede Bonoli – per mirare alla maggioranza di governo della Regione o siamo in presenza di casi specifici di insofferenza riferiti alla direzione della Consulta? Ogni ipotesi può essere plausibile. Di certo colpisce la disinformazione presente fra i consiglieri regionali sui meriti e sul grande, qualificato lavoro fatto dalla Consulta con le associazioni presenti in tutto il mondo. Quello che occorre tuttavia è una discussione franca, vera, di merito per contrastare  progetti e attacchi che, oltre che essere ingiustificati e superficiali, sono inconsistenti e mettono in evidenza una disinformazione che non dovrebbe riscontrarsi in  consiglieri regionali".

"La Consulta regionale – ricorda l’esponente dell’Ifs – svolge un reale ruolo di rappresentanza ed è all’avanguardia nei servizi rivolti al mondo dell´emigrazione. Si può sviluppare un confronto sul  modello scelto in Emilia Romagna a confronto con quello adottato da altre regioni per la direzione ed il funzionamento della Consulta dell’Emigrazione, ci si può confrontare - tenuto conto della situazione generale del paese - per valutare  ogni utile suggerimento per il miglior modo possibile di utilizzo delle ridottissime risorse economiche disponibili ma vanno evitate le azioni meramente propagandistiche e personalistiche".

L’Istituto Santi, spiega Bonoli, "intende avanzare la richiesta di un incontro urgente con i capigruppo consiliari e con la Commissione consiliare competente in occasione della discussione dei progetti per gli emiliano romagnoli all’estero per specificare il suo orientamento circa le citate proposte di legge alla base delle quali – conclude Bonoli – stanno considerazioni che sembrano prevalentemente dettate da preoccupazione sulla situazione dei conti degli enti locali e che non evidenziano, invece, il ruolo essenziale della Consulta con e per gli emiliano romagnoli della madrepatria e delle comunità all’estero". (aise)