18.4.12



Immaginate una gita in bicicletta, pedalare mentre il sole scalda l'umore e una piacevole brezza rinfresca il viso; attorno a voi un suggestivo paesaggio che intreccia terra e acqua, rigoglioso di vegetazione e di animali. 
In Emilia-Romagna è arrivata la primavera, le temperature si alzano e rendono più piacevole stare all’aria aperta; tutta la natura rifiorisce e con essa la nostra voglia di viverla e apprezzarla. 
Così questa settimana la Cartolina ve la mandiamo dal Parco del Delta del Po, che in questi giorni sta vivendo una Primavera Slow.

Primavera Slow è il nome di un calendario di iniziative accomunate dal piacere del turismo lento in natura. Il programma è iniziato il 24 marzo e proseguirà fino al 3 giungo, per un totale di undici settimane. 
Il Parco si può percorrere via terra: a piedi, in bicicletta, a cavallo, in pulmino o trenino; 
ma anche in barca elettrica, battello, peschereccio o addirittura in batana [la tipica imbarcazione comacchiese], per scoprire il territorio dal punto di vista del suo elemento dominante, l'acqua.

Le attività in programma sono le più svariate: itinerari storici, escursioni immersi nella flora e nella fauna locale, percorsi enogastronomici, birdwatching per conoscere la molteplice avifauna che abita il Parco, gite fotografiche, ma anche mostre, laboratori, convegni, raduni sportivi ..e non dimentichiamo le sagre e degustazioni dedicate ai numerosi prodotti tipici, come il sale dolce di Cervia, l'anguilla di Comacchio e il pane IGP tipico ferrarese chiamato "coppia".

Il Delta è nato grazie al deposito di detriti avvenuto nel corso dei millenni da parte del fiume Po. 
Il Parco è stato istituito nel 1988 grazie ad un'apposita legge regionale e dal 1999 è stato dichiarato patrimonio dell'Unesco.
Il suo territorio, che si estende per oltre 52 mila ettari, è costituito dalle due Province di Ferrara e Ravenna e dai nove Comuni che sono collocati al suo interno (Comacchio, Argenta, Ostellato, Goro, Mesola, Codigoro, Ravenna, Alfonsine e Cervia). 

Il Delta è contemporaneamente parco terrestre fluviale e costiero; è un'area estremamente florida e ricca di biodiversità.
E’ il rapporto instabile tra acqua e terra, il loro sempre precario equilibrio, a determinare tale paesaggio mutevole, in cui boschi, pinete e dune si alternano a saline, paludi, lagune e valli salmastre. 
Grazie alla diversità degli habitat presenti, all'interno del Parco convivono oltre 460 specie animali e, in particolare, circa 300 diverse specie segnalate di uccelli; 
ciò fa del Delta del Po la più importante area ornitologica italiana ed una delle più rilevanti d'Europa. Questa è per esempio una delle pochissime colonie di fenicotteri del continente e l'unica per specie quali il Marangone minore e la Sterna di Rüppell.
Inoltre non esiste un censimento esaustivo delle flora presente, anche se è certa l'esistenza di almeno 970 diverse specie vegetali [il numero stimabile si aggira attorno a 1.100].

Il Parco è suddiviso in 6 Stazioni, ovvero ambiti territoriali omogenei, caratterizzati da specifiche emergenze naturali e culturali: 


La 1a Stazione comprende Volano, Mesola e Goro; è l'area più settentrionale del Parco, al confine con il Veneto, e costituisce il reale punto di aggancio con il Delta attivo del Po; per questo è praticamente per intero sotto il livello medio del mare. Al suo interno si trovano il castello/Delizia Estense di Mesola, l'Abbazia di Pomposa, la Sacca di Goro e il Gran Bosco della Mesola, peculiare per la varietà delle specie faunistiche presenti, tra cui primeggia il “Cervo delle dune”, al quale è dedicato un intero Museo. Nei dintorni, a Ro, sorge anche il Museo del pane “Mulino del Po”, fedele riscostruzione di un mulino ad acqua come quelli un tempo numerosi lungo le rive del fiume, che è tutt'ora attivo e macina un grano unico al mondo.

La 2a Stazione è riferita al centro storico di Comacchio; la città lagunare è attraversata per intero da corsi d'acqua. Famoso è il suo ponte dei Trepponti, simbolo della locale rinascita urbanistica seicentesca, che è composto da tre scalinate anteriori e due posteriori e da due torri a base quadrata. Nei dintorni si trova anche il Museo dell'Anguilla "Manifattura dei marinati", uno dei 19 Musei del Gusto dell'Emilia-Romagna: creato grazie al recupero della vecchia fabbrica per la marinatura, al suo interno si può tutt'ora vedere come viene eseguito il tradizionale procedimento gastronomico, nonché gustare l'inconfondibile sapore di questo tipico pesce locale.

La 3a Stazione ricopre il territorio  delle Valli di Comacchio: in quest'area specchi d'acqua si estendono per oltre 13.000 ettari. Dall’acqua si sono sviluppate importanti attività tradizionali come l’allevamento e la pesca di diverse specie ittiche, fra cui primeggia l’anguilla. Nell'area si trovano la Salina di Comacchio [che conserva un impianto realizzato in epoca napoleonica e attualmente utilizzato a scopi naturalistici e didattici], l'Oasi Fossa di Porto [dove nidifica il Cavaliere d’Italia] e la città etrusca di Spina.

La 4a Stazione comprende la Pineta di San Vitale e Piallasse di Ravenna; questa è l'area del Parco con la maggiore ricchezza ornitica: al suo interno, oltre alla verdeggiante Pineta San Vitale [realizzata in epoca romana] e alle grandi lagune salmastre Pialasse di Ravenna, si trovano l’oasi di Punte Alberete [con la sua splendida foresta allagata], la Valle Mandriole [regno degli aironi] nonché il Museo NaTuRa di Sant'Alberto e, nei dintorni, l'Ecomuseo della Civiltà Palustre di Villanova di Bagnacavallo.

La 5a Stazione è costituita dalla Pineta di Classe e Salina di Cervia; in quest'area si trovano la bizantina Basilica di S. Apollinare in Classe, con il relativo Parco archeologico, e la Salina di Cervia, un’oasi naturalistica di 827 ettari percorsa da una rete di canali lunga in totale oltre 46 km e che mantiene la flora e la fauna tipiche delle zone umide salmastre. Storicamente importanti per la produzione del cosiddetto "oro bianco", le saline sono attualmente in funzione, compresa la Salina del Camillone, unica superstite delle circa 150 saline artigianali a raccolta multipla cancellate nel 1959 con l'avvento della lavorazione secondo il metodo industriale e che oggi è considerata come una sorta di museo del sale all'aperto unico in Italia.

La 6a Stazione è quella di Campotto di Argenta; il territorio è uno dei pochi esempi in Europa continentale di zone umide d'acqua dolce e il suo ambiente, di importanza internazionale, rispecchia quelle che, presumibilmente, erano le caratteristiche delle aree paludose che ricoprivano la pianura Padana; al suo interno l'Ecomuseo di Argenta, che si articola in tre sezioni: il Museo delle Valli di Argenta, il Museo della Bonifica e il Museo Civico.

Racchiudere tutta la ricchezza di questo peculiare territorio è praticamente impossibile, ma noi ci abbiamo provato lo stesso per rendervene almeno una sensazione, e  speriamo di esserci riusciti.

Un saluto affettuoso da Elisa e da tutto lo staff di TurismoEmiliaRomagna; a presto!

Elisa, Staff TER 
www.travelemiliaromagna.it


n.d.r: Brano musicale "Novecento" di Ennio Morricone 
nella scelta del brano ha collaborato la community di TER. 

Le foto provengono dal set flickr pubblicato qui.