13.3.13

Oggi più che mai Roma, la mia città, è il vero centro del mondo. E' appena stato eletto il nuovo papa, il primo papa sudamericano, il primo papa argentino, il primo papa gesuita, il primo papa a chiamarsi Francesco come il Santo patrono d'Italia ed esempio di umiltà. La mia felicità è racchiusa in tutte queste caratteristiche. Roma ha accolto con gioia ed entusiasmo questa elezione, e le campane delle chiese romane che hanno suonato all'unisono come da tradizione subito dopo la fumata bianca, hanno segnato questo momento storico. Vivo vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano, quindi potete immaginare quanto abbia sentito suonare le campane a festa per l'elezione di papa Francesco. In questi giorni girando la città, si percepiva la voglia della gente, la curiosità e l'entusiasmo per una attesa importante come quella del nuovo papa. Stiamo vivendo in Italia un momento storico, che racchiuderei con una parola chiave: cambiamento. Dalla politica alla Chiesa, il nostro paese sta assistendo a qualcosa di nuovo, la gente sta uscendo da un torpore che non ci rappresenta, c'è la voglia di cambiamento, c'è bisogno di ritrovare lo spirito che accomuna gli italiani agli argentini. Ecco quindi che questa elezione del papa argentino, che sentiamo così vicino a noi per cultura e non solo, arriva proprio a dare quell'ulteriore slancio di cui abbiamo bisogno. Ora
Roma si preparerà per l'arrivo di un'altra ondata di pellegrini che arriverà per la prima messa di papa Francesco il 19 marzo, e non mancherà a questo ennesimo grande appuntamento. Roma oggi ha accolto come capitale cristiana il nuovo Santo Padre, gli ha dato il benvenuto come solo lei sa fare. Regalandogli una delle viste più belle del mondo: quella di piazza San Pietro gremita e illuminata come quella della foto che vi regalo qui di seguito. Bienvenido en Roma, Francesco!