A Roma è stata inaugurata un'esposizione di grandissimo spessore culturale, dedicata per la prima volta al genio di Archimede finora mai raccontato in una mostra. Dal 31 maggio fino al 12 gennaio 2014 ai Musei Capitolini di Roma sarà possibile visitare "Archimede. Arte e scienza dell'invenzione", dove si potranno conoscere i tanti aspetti del geniale scienziato siracusano illustrando lo straordinario contributo che hanno dato le sue indagini e invenzioni alla conoscenza del mondo antico e dei secoli a venire.
La tradizione storiografica attribuisce infatti ad Archimede l'invenzione delle macchine che ritardarono la caduta di Siracusa assediata dai Romani e di congegni come l'orologio ad acqua, il planetario meccanico, la vite idraulica.
La
mostra si articola in due
filoni principali: il
primo
ci fa capire la portata del contributo che ha dato Archimede alla
crescita delle scienze in età ellenistica. Qui, i visitatori
potranno – attraverso la riproposizione filologica delle macchine
che la tradizione attribuisce ad Archimede – ammirare modelli
funzionanti di congegni e dispositivi, applicazioni multimediali e
filmati in 3D che ne visualizzano il funzionamento, consentendo quasi
un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio.
I
trattati di Archimede sono invece il cuore del secondo
filone della mostra. Questi codici manoscritti – acquisiti tramite
riproduzioni di altissima qualità – contengono le opere dello
scienziato siracusano e racconteranno gli aspetti più significativi
della fortuna di Archimede e del suo mito fino alla riscoperta dei
suoi testi da parte degli umanisti del XV secolo e all’uso
vantaggioso che ne fecero i protagonisti della Rivoluzione
Scientifica. Inventore,
astronomo, matematico, esperto in macchine. Un genio senza tempo,
quello di Archimede, che ha raccolto e raccoglie intorno a sé
interesse stupore e tanta emulazione.
La
mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche
Culturali e Centro Storico, Sovrintendenza Capitolina, dal Museo
Galileo e da Zètema Progetto Cultura.
L’esposizione
è ideata dal Museo Galileo Istituto e Museo di Storia della
Scienza di Firenze, con la collaborazione del Max-Planck-Institut
für Wissenschaftsgeschichte di Berlino e con il contributo
dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità
Siciliana e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Napoli e Pompei.