12.6.09

12 giu. - Variante sì, variante no. E’ questo il nodo gordiano del ballottaggio che vedrà Zola Predosa a un bivio domenica prossima. Confermare il sindaco uscente, Giancarlo Borsari, fuoriuscito dal Pd perché in polemica sulle scelte legate all’urbanistica. O eleggere il candidato del Pd, Stefano Fiorini, ora pronto a rivedere la variante Belvedere che, negli ultimi mesi, ha acceso le polemiche dei cittadini.

All’origine della rottura, tutta interna al Pd, il rifiuto del sindaco Borsari di approvare la variante Belvedere. Borsari esce dal partito, fonda una lista civica e si allea con Rifondazione Comunista, Verdi e Udc. Sfida i suoi ex compagni di partito portando il Pd al ballottaggio. «Non chiederò i voti né darò posti in giunta alla destra» assicura.

Le scelte urbanistiche, la cementificazione salvaggia: non sono queste le vere ragioni, secondo Fiorini, che hanno portato Borsari a candidarsi. L’attuale sindaco avrebbe cavalcato, secondo il suo sfidante, una insoddisfazione dei cittadini quando ha capito che il partito non l’avrebbe riconfermato.

In vista del ballottaggio del prossimo weekend oggi è arrivata l’ufficialità della prima alleanza, quella tra la lista di Beppe Grillo, che al primo turno ha ottenuto il 2,32%, e il candidato Giancarlo Borsari.