18.5.10

Sembrava di essere ritornati indietro di non so quanti anni, lo scorso venerdì 7 maggio quando, nella cornice di una Roma papalina, centinaia di autovetture d'epoca si son date appuntamento per la consueta tappa capitolina della storica corsa denominata 1000 Miglia.
Sulla storia di questa famosissima corsa - che vide i suoi natali nel 1927, con varie edizioni interrotte solo dalla seconda guerra mondiale – rimandiamo i lettori al noto sito Wikipedia
, dove potranno gustare, in tutta comodità, un pezzo di storia della loro bella Italia e, magari, i più adulti, rivedere cose cui assistettero dal vivo a suo tempo.

La kermesse è iniziata in tardo pomeriggio (mentre erano, comunque, già in funzione i vari stand dedicati all'evento) aspettando l'arrivo delle vetture della corsa, con un “Ferrari tribute”, in cui sono sfilate – accompagnate dalla speciale presenza del presidente Dott. Luca Cordero di Montezemolo, che ha accolto, una ad una, le macchine, facendo personalmente i saluti di benvenuto – vetture recenti e d'epoca della famosa casa di Maranello.
Una vera carrellata di chicche per intenditori, collezionisti d'alto rango (i prezzi delle vetture sono abbastanza alti, come si può immaginare) e appassionati d'auto e di fotografia. Un vero tuffo nella storia dell'automobile italiana e non.

Verso le 20.00, poi, l'arrivo delle prime macchine al traguardo, accompagnate da un bagno di folla e dalla celeberrima Milly Carlucci, madrina dell'evento.
Riguardo all'arrivo vi è una questione particolarmente intrigante su cui vale la pena soffermarsi: nella 1000 miglia - contrariamente a quanto avviene nelle altre competizioni automobilistiche – i partecipanti fanno del tutto (quasi fosse una sorta di rituale scaramantico) per NON arrivare primi al traguardo, lasciando ai contendenti
“L'onore” del primo posto.
Abbastanza rappresentativa
– oltre alla presenza di grossi nomi del jet set internazionale provenienti da svariati paesi come USA, SUD AFRICA, GERMANIA etc.- la presenza di VIP e di personalità del mondo politico, sociale e dello spettacolo.
Si va dai Ministri Franco Frattini e Stefania Prestigiacomo (quest'ultima alla guida, mentre il collega del dicastero degli esteri faceva da fortunato navigatore) scortati da una nutrita rappresentanza della nostra Polizia di Stato, passando per il principe Hernst di Hannover, sino ad ospiti di rango - in tribuna d'onore – come l'attrice Anna Falchi ed il maestro Gianni Mazza.
Cosa dire di più, un tuffo nei ricordi, un'indimenticabile episodio nel passato, la trascorsa giovinezza, le prodezze e gli azzardi di alcuni su vetture che hanno davvero fatto epoca.
Questo, in sostanza, ciò che traspariva dai volti estasiati dei tanti intervenuti, assiepati lungo le transenne.
C'era il nonno che raccontava al nipote di quando “prese in prestito” la macchina del papà, per farsi bello davanti agli amici, e quindi rimanere senza benzina ed essere maldestramente scoperto (e sanzionato) dal genitore.
Oppure la coppia di signori anziani che, con struggente passione, ricordava gli albori del loro idillio , quando “fuggirono” per amore, dalle corrispettive famiglie, su di una vecchia Fiat.
Anche a me, alla vista di una bellissima Fiat 850 coupè Giannini è capitato (a onor del vero, non in questa edizione ma, nelle precedenti) di andare a ritroso nel tempo.
Una vettura come questa (molto recente rispetto ad altri modelli, ma tanto è bastato per fare un salto a ritroso nei miei anni 70) infatti è stata, per breve tempo, di proprietà di mio papà, con tutto ciò che ne è scaturito in termini di ricordi d'infanzia.
Quante storie, quanto pathos, quanto sentimento nelle parole e nei racconti della gente.
Anche questa, cari amici – aldilà dei bellissimi modelli e della partecipazione di personaggi più o meno noti - è la mille miglia.
Anzi, permettetemi di dire che, sotto certi aspetti, è il vero succo di questa corsa così strana e particolare: la storia, la nostra storia che, anno dopo anno si ripete nel tempo e, rinnovando la sua tradizione, sembra non invecchiare mai.




Alessio Piccirillo