6.5.10


Dal 7 maggio sarà nelle sale "Draquila", il film inchiesta di Sabina Guzzanti, che il 13 sara' presentato al Festival di Cannes. La Guzzanti realizza un documentario sul modello di quelli di Michael Moore, in cui racconta "crimini e misfatti" della ricostruzione dell'Aquila, parlando degli affari che girano intorno al terremoto che il 6 aprile 2009 ha devastato il capoluogo abruzzese. Nel suo stile particolarmente sarcastico la Guzzanti ripropone numeri e circostanze in gran parte note, ma spesso trascurate attraverso una centinaia di ore di riprese, cui si aggiungono immagini inedite in particolare della notte del terremoto fornite dal sito ww.abruzzo24ore.tv.

Nel caso dei mondiali di nuoto, ad esempio, la Protezione civile ha potuto ordinare appalti saltando numerosi passaggi burocratici avvalendosi anche di una seconda 'aggiunta' apportata dal Parlamento: il pubblico e' stato equiparato al privato per poter ricevere sovvenzioni per le costruzioni. La tesi sostenuta da Sabina Guzzanti e portata avanti attraverso numerosi filmati e testimonianze, riguarda proprio la Protezione civile "usata" da Berlusconi per aggirare la legge e per poter gestire "al di sopra dello Stato" soldi pubblici e appalti. Una strategia che ha avuto nel terremoto dell'Aquila il suo momento di massima visibilita' e successo e che ha portato la Protezione civile ad un passo dalla privatizzazione.

"Questo avrebbe consentito a Berlusconi di gestire tutto: nominare presidente, amministratore delegato ecc.", dice la Guzzanti. Un piano saltato, pero', in extremis. Quando gia' era tutto pronto per la nascita della Protezione civile Spa, spiega 'Draquila', uscirono le intercettazioni e "Dio in un lampo ha disintegrato i suoi sogni: Bertolaso indagato per corruzione, Balducci per corruzione e prostituzione, scoperto un giro di 750 escort messe a disposizione dei politici dagli imprenditori, 10 miliardi di euro distribuiti senza controllo. Per tutto questo il progetto della Protezione civile Spa e' definitivamente abortito".




Così Sabina Guzzanti racconta come è nata l'idea del film:
<<Una mia amica giornalista un giorno mi disse: "Ho conosciuto un signore che racconta storie stranissime su L'Aquila. Non ho capito molto di quello che diceva, ma gli ho detto di parlare con te perché questo è il genere di cose che ti interessano".
Non aveva torto. Era luglio, a breve sarebbe iniziato il G8 ed ero decisa a incontrare il signore in questione. Ma in quei giorni la città era sotto assedio e andarci significava farsi fermare dai militari ogni tre metri. Quindi me la prendo comoda, avrei aspettato che i giorni dei grandi della terra fossero passati.
Qualche tempo dopo, alla fine di uno spettacolo, io e due amiche ci rimettiamo in marcia verso L'Aquila partendo da Arezzo.
Il signore che avrebbe detto delle cose che mi avrebbero impressionato, era di casa in un campo autogestito. È stata una serata bellissima, io lì in mezzo al loro, alcuni ragazzi mi hanno offerto l'imitazione di un loro professore in cambio di un Berlusconi.
Poi il clima goliardico della serata è andato sfumando e hanno iniziato a dare spazio ai loro pensieri. La cosa che mi ha colpito è che tutti avevano un'adorazione e una gratitudine sconfinata per i volontari e i vigili del fuoco mentre nei confronti dei dirigenti della della Protezione Civile era diffuso un sentimento di diffidenza e di paura.
Ho cominciato ad osservare quello che succedeva.
C'era una popolazione per lo più di anziani e una buona parte di famiglie affrante sì, ma convinta che nella disgrazia non gli poteva andare meglio.
E una popolazione che mugugnava impaurita e sospettosa. Qualcuno di questi partecipava a comitati cittadini e si affannava a parlare nel vuoto.
Alcuni dei ribelli dicevano: "Qui si sta facendo un esperimento. Quello che succede qui è quello che vogliono che succeda in tutta Italia."
Mi sono fatta suggestionare e ho provato l'emozione di scoprire dal vivo quello che tutta Italia oggi sta scoprendo sui giornali. Quello che venivo a sapere sulla Protezione Civile mi sembrava enorme, incredibile. Abbiamo preso atto dell'esistenza di uno stato parallelo che stava crescendo senza che nessuno ne sapesse niente. Si parla molto della censura dell'informazione in Italia. Ebbene la censura copre operazioni come questa. La censura e la costante minaccia della perdita del lavoro per chiunque esprima dissenso.
Come mai gli italiani votano Berlusconi?
La violenza della propaganda, l'impotenza dei cittadini, l'economia e i rapporti di forza fondati sull'illegalità e una catastrofe: il terremoto che ha annientato la città de L'Aquila per raccontare come è stata piegata la giovane democrazia italiana>>.